Progetto Ulisse Piemonte Adotta un agrumeto
“Il futuro ci spaventa” cito un articolo di giornale pubblicato nel mese di novembre dall’Unione Sarda. Con gli agrumi non si fanno più affari neppure nel Sarrabus capitale delle arance in Sardegna. I bei tempi sono lontani. Le coltivazioni più giovani hanno trentanni e la salinità nelle falde continua ad aumentare. In mezzo secolo la superficie coltivata si è ridotta del 40 percento. Il vero problema dell’agrumicola del Sarrabus il mancato ricambio generazionale. Dietro i produttori anziani c’è il vuoto.
Attualmente nella valle del Flumendosa sono 400 ettari di terreno coltivati ad agrumi altrettanti tra san Priamo e nelle aree lungo il Rio Picocca e Corr’e Pruna. Un tempo era la forza trainante di un economia, oggi hanno un peso quasi marginale.
Tutto questo è aggravato dal fatto che i prezzi dei traghetti sono lievitati in maniera inspiegabile e hanno reso il trasporto su ruota proibitivo e non concorrenziale con il resto del continente.
Ma continuare a piangere sul latte versato non porta a niente e soprattutto non aiuta quei giovani volenterosi che vorrebbero avvicinarsi al mondo agricolo.
Così scrive Carlin Petrini in un articolo pubblicato su Repubblica :
“Cosa si aspetta a capire, che sta lì, in quelle mani, in quei cervelli e in quella voglia di sudare, l’identità di questo paese. Bisogna che il mestiere del contadino torni ad essere prestigioso e soddisfacente, che torni ad essere uno dei mestieri principi, verso cui l’uomo naturalmente tende e che deve avere riconoscimento a livello sociale ed economico.
Oggi a zappare ci vanno o ci vorrebbero andare, quelli che studiano, quelli che hanno capito che è a partire dal cibo che si cambia il mondo e si migliora l’ambiente, la salute ,la qualità della vita di tutti.
Lancio un appello alla classe politica, alla classe dirigenziale, alle istituzioni, alle banche affinché si possa incentivare il settore e dare un futuro ai giovani, investendo su di loro.”
Questo è anche il pensiero del Progetto Ulisse: dare un futuro hai giovani riscoprendo gli antichi mestieri, percorrendo e gustando i sapori della nostra tradizione e i saperi dei nostri padri.
Secondo noi l’agrume coltivato biologicamente, riscoprendo le vecchie varietà privilegiando, qualità, sapore, genuinità, a scapito della quantità può e deve avere un futuro.
Stiamo pensando di lanciare una sfida: ADOTTARE UN AGRUMETO.
Vogliamo tutelare il patrimonio agrumicolo salvaguardando vecchie varietà come il mandarino sardo,i l Melangolo, l’ arancia Sarda , mandarino tardivo… In una terra tanto avara di opportunità lavorative a chi volesse proponiamo di acquistare una pianta di un agrumeto o un agrumeto e darlo in gestione all’associazione Gemini.
E’ un appello rivolto a tutte le persone di buon volontà, alle associazioni, ai comuni, ai gruppi di famiglie, a tutti quelli che credono che dalle parole si debba passare ai fatti.
Il difficile momento di crisi che stiamo vivendo pone a tutti domande serie sullo stile vita da adottare e sulle priorità dei nostri valori di riferimento: la difesa alla vita, la famiglia, la dignità della persona, la cultura del lavoro, la giustizia sociale, la pace, la legalità, la solidarietà, la gratuità.
E’ un aiuto basato sulla logica della solidarietà e della condivisione. Pensiamo che realmente una famiglia possa e debba assumersi la responsabilità di aiutare un’altra famiglia.
Naturalmente l’associazione si farà garante dell’immediatezza del passaggio di proprietà qualora il proprietario del fondo, trascorso il periodo di affitto concordato, volesse tornare in possesso del terreno.
Questa iniziativa garantirà lavoro a giovani coltivatori salvaguardando l’ambiente e la coltivazione di specie in via estinzione. Il nuovo proprietario avrà per il periodo di raccolta le arance provenienti dal proprio terreno.
Parlando con gli anziani abbiamo scoperto che un tempo venivano inviate in Piemonte le canne da fiume del Flumendosa, apprezzate per la loro robustezza e flessibilità. E’ bastato trovare disponibilità e voglia di ascoltare per scoprire che un lavoro antico era di nuovo attuale e remunerativo. Grazie all’interessamento della Coldiretti di Cuneo nella sezione di Bra e in particolare nella figure di Bergia e Ternavasio è stato possibile avere un collegamento con il Consorzio del Fagiolo di Cuneo. Sono quindi state mandate le prime campionature, riscontrando il parere favorevole. Una cosa che sembrava utopica si è realizzata. Altra cosa sarà ottenere le autorizzazioni e a riguardo lanciamo un accorato appello affinché tutte le istituzioni della Sardegna collaborino in modo che venga concessa l’autorizzazione al taglio delle canne.
Toni Dellavalle
Progetto Ulisse Piemonte
telefono 328/9186557