Produzione biometano al via nel 2015
Partirà già nel corso del 2105 la produzione di biometano in ambito agricolo. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Politiche Agricole, Giuseppe Castiglione, in occasione del workshop intitolato “Biometano un’opportunità per la valorizzazione delle biomasse”, organizzato dall’Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola (Enama) nel quadro delle iniziative di EIMA International, dove il sottosegretario ha fatto il punto insieme ai tecnici, ai rappresentanti della filiera e delle istituzioni coinvolte sulle opportunità offerte dal nuovo sistema di incentivazione.
“La produzione di biometano in ambito agricolo – ha commentato il sottosegretario – rappresenta una nuova importante possibilità per incrementare la competitività delle aziende agricole, valorizzando residui e sottoprodotti, e con un’importante ricaduta per il reddito delle imprese agricole”.
“Siamo impegnati – ha aggiunto Castiglione – per concludere il percorso di completamento delle norme di attuazione necessarie agli operatori della filiera per avere a disposizione tutti gli strumenti necessari ad avviare la produzione di biometano in ambito agricolo già nel corso del 2015”.
Durante la visita agli stand di EIMA International, la rassegna mondiale delle tecnologie per l’agricoltura in corso a Bologna, il sottosegretario ha espresso il proprio plauso per la decisione, recentemente presa in ambito UN-ESCAP (United Nations-Economic and Social Commission for Asia and the Pacific), di affidare all’Enama funzioni di supporto tecnico in riferimento allo sviluppo di nuovi sistemi di verifica sulle macchine agricole nell’ambito dei Paesi aderenti all’ANTAM (Asian Network of Testing of Agricultural Machines).
“Il fatto che tale incarico sia stato conferito ad un’organizzazione italiana quale l’Enama – ha concluso Castiglione -, in virtù del positivo supporto tecnico prestato agli uffici delle Nazioni Unite, rappresenta non solo un significativo riconoscimento dell’alto livello di competenze tecniche dell’Ente anche in ambito internazionale, ma un’opportunità per le filiere produttive nazionali coinvolte di interfacciarsi maggiormente con i mercati asiatici”.