Produrre cibo o energia? Nuovi scenari agricoli
E ancora: gli agricoltori saranno protagonisti in questa sorta di rivoluzione verde
ancora agli albori? Anche a questi interrogativi ha cercato di rispondere
il convegno Bioenergie: attualità e futuro per le imprese agricole, ad Alessandria
Produrre cibo o energia dal lavoro nei campi? La gente – in senso lato – ha più bisogno di pane o di luce? E ancora: gli agricoltori saranno protagonisti in questa sorta di “rivoluzione verde” ancora agli albori? Anche a questi interrogativi s’è cercato di dare risposta nel convegno tenutosi l’altro giorno alla Camera di commercio di Alessandria organizzato dalla Cia e intitolato “Bioenergie: attualità e futuro per le imprese agricole”.
Informazioni tecniche, riflessioni normative e indicazioni pratiche sono stati gli argomenti principali trattati in aula, davanti ad una platea di imprenditori del settore e agricoltori interessati all’argomento, amministratori locali e politici (il consigliere regionale Domenico Ravetti, l’onorevole Cristina Bargero, sindaci dei Comuni del territorio e funzionari del Comune di Alessandria).
Dopo i saluti del presidente della Camera di Commercio Gian Paolo Coscia e l’introduzione del presidente Cia Alessandria Gian Piero Ameglio, i relatori hanno illustrato vari argomenti.
Per la parte imprenditoriale, appassionato, ma non privo di critiche e provocazioni nei confronti dei politici è stato l’intervento di Umberto Signorini (“poco attenti a un settore carente di regole, tutte da stabilire, ma insieme con chi lavora”) che un paio d’anni fa, dopo mezzo secolo di attività rivolta alla gestione delle risorse umane, a organizzazione e rilancio di aziende, è entrato a far parte del mondo agricolo dando vita al “Progetto Occimiano” che prevede la creazione di una rete di imprese agricole battezzata “Monferrato Life”. Obiettivo: lo sviluppo del territorio e delle filiere agricole monferrine.
Marco Mezzadri, tecnico Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali) ha illustrato gli elementi critici connessi alla stesura del business plan, come l’assenza di normative e specifiche tecniche su aspetti economici, e come superarli.
Il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino, concludendo i lavori, ha espresso il parere che “fra cibo ed energia si intravedono nuovi equilibri per l’agricoltura del futuro. L’integrazione non è solo possibile, ma auspicabile. Certo, gli impianti per la produzione di energia pulita (per esempio biometano ed energia elettrica) utilizzando biomasse agricole e materiale prodotto dagli allevamenti, non dovranno essere un business solo per gli imprenditori, ma alla pari dovranno servire ad un’economia circolare, cioè agli agricoltori e alla società intera”.