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Prezzi uve, Coldiretti contro Camera di Commercio


Il mondo agricolo cuneese esprime profonda preoccupazione per la decisione assunta lunedì 31 luglio dalla Camera di Commercio di Cuneo di procedere alla rilevazione dei prezzi delle uve nei modi e nei tempi stabiliti dalla delibera approvata a maggioranza.

“Si tratta – dichiarano Delia Revelli e Tino Arosio, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo – di una forzatura di cui non si sentiva l’esigenza. Purtroppo non sono state prese in considerazione le nostre ragionevoli proposte sulla rilevazione dei prezzi che, in rappresentanza di circa 6500 produttori di uve della provincia di Cuneo, abbiamo sottoposto all’Ente camerale con l’unico obiettivo di evitare rischi di turbative al mercato”.

Ora siamo di fronte al grave rischio che questa rilevazione, i cui esiti verranno resi noti in prossimità del termine della vendemmia e quindi in un tempo ancora molto “sensibile”, condizioni pesantemente i valori di compravendita delle uve, impedendo ad un mercato libero di stabilire il prezzo giusto.

Si è rotta, forse per la prima volta, la consolidata prassi di portare in votazione in Giunta camerale provvedimenti condivisi da tutte le rappresentanze economiche, costringendo le organizzazioni agricole ad esprimere un voto contrario al provvedimento.

“Non sfugge – concludono Revelli e Arosio – che chi rappresenta chi compra le uve abbia insistentemente voluto una decisione di questo tipo non certo per rispettare “obblighi istituzionali”, ma per tentare di condizionare il mercato a danno di uno dei settori più caratterizzanti la nostra economia e l’intera realtà di Cuneo in Italia e nel mondo”.