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Presentati a Cherasco i primi risultati della ricerca applicata sulla cimice asiatica, arriva l’antagonista naturale “samurai wasp”


In più di 400 tra aziende, ricercatori e studenti universitari hanno preso parte al convegno tenutosi il 12 dicembre a Cherasco, promosso dall’Osservatorio Cimice Asiatica, di cui fanno parte Coldiretti, Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Torino, Settore Fitosanitario Regionale e Fondazione Agrion.

L’Osservatorio, nato a gennaio 2018 per individuare soluzioni concrete alla diffusione della cimice asiatica, ha presentato i primi risultati della ricerca applicata, finanziata da Fondazione CRC, Ferrero Hazelnut Company e Regione Piemonte.

Come ha evidenziato il presidente regionale Coldiretti Roberto Moncalvo, la cimice asiatica, “frutto amaro della globalizzazione”, non è la prima né sarà l’ultima delle minacce alla nostra agricoltura, ma abbiamo un’importante squadra al lavoro per arginare un’invasione che danneggia i nostri noccioleti e molte altre colture.

Il monitoraggio dell’insetto a livello regionale, effettuato da 65 tecnici Coldiretti che hanno installato 249 punti di controllo, ha permesso di conoscere a fondo il ciclo biologico della cimice asiatica, essenziale per impostare strategie di lotta mirate. A tal proposito, sono stati presentati i dati, molto promettenti, sul nuovo metodo di lotta basato sulla sterilizzazione delle uova al fine di limitare le difese immunitarie delle giovani cimici per renderle più vulnerabili.

Infine, si è discusso di lotta biologica, da cui si attendono risultati incoraggianti alla luce della scoperta della presenza sul nostro territorio del cosiddetto “samurai wasp”, antagonista naturale nell’areale d’origine della cimice asiatica. Occorre, però, tenere a mente che, per la lotta biologica alla cimice asiatica, è indispensabile rispettare i ritmi (lenti) della natura; la consulenza dei tecnici Coldiretti resta, dunque, basilare per accompagnare le imprese agricole nel percorso intrapreso.