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Più frutta nelle bevande Soddisfatta la Cia di Cuneo


Il voto di fiducia sul decreto sanità, annunciato dal governo, salva la norma che prevede più frutta (dal 12 al 20 per cento) nelle bevande. “E’ una misura importante –dichiara il presidente di zona della Cia di Saluzzo, Bruno Payrone (nella foto) -soprattutto sotto il profilo salutare. Tutela, quindi, i consumatori, ma anche gli agricoltori che vedranno valorizzati e salvaguardati i loro prodotti.
“La misura sulla frutta nelle bevande -avverte Payrone- dovrebbe entrare in vigore nove mesi dopo l’approvazione del decreto, previa, comunque, il via libera da parte dell’Unione europea. Auspicio è che Bruxelles non ponga ostacoli a un provvedimento che tutela la salute ed esalta la qualità delle produzioni.
“Per una corretta informazione nei confronti dei consumatori e per meglio salvaguardare i nostri produttori di frutta, sarebbe quanto mai opportuno- integra Guido Soldi, responsabile della Cia saluzzese – che nei decreti attuativi del provvedimento si possa rendere più visibile la filiera italiana dei succhi di frutta. Accrescere la presenza di frutta nelle bevande contribuisce a rendere l’alimentazione sempre più sana. Un maggior consumo di frutta, come riconosciuto dai medici, è, infatti, salutare, soprattutto per i bambini, e può contribuire a ridurre e a contrastare molte malattie, a cominciare dall’obesità.
Una misura, quindi, che può favorire anche una ripresa dei consumi di ortofrutta nel nostro Paese che -ricorda ancora Payrone- nel 2011 hanno segnato una leggera contrazione (meno 1 per cento). Le famiglie italiane hanno speso 13,4 miliardi di euro per acquistare 8,3 milioni di tonnellate tra frutta e verdura, fresche e surgelate. Praticamente, 582 euro a ogni nucleo familiare per comprare 346,70 kg di prodotti. La mela, con 825.000 tonnellate vendute, resta la frutta “regina” delle tavole italiane, seguita dall’arancia con 605.000 tonnellate”.