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Piemonte Orientale il Consorzio volta pagina


Il Consorzio Agrario del Piemonte Orientale è entrato a far parte dell’associazione regionale dei Consorzi Agrari denominata “Cap Sinergie” che si prefigge di razionalizzare l’impiego delle varie professionalità e, soprattutto, di mettere in rete i servizi erogati in un’ottica di razionalizzazione delle risorse umane e delle strutture.
L’ufficializzazione è arrivata al termine dell’Assemblea che ha approvato il Bilancio di Esercizio 1° gennaio – 31 dicembre 2012.
Si apre, ora, una nuova stagione per questa importante realtà territoriale, che si prefigge di diventare un punto di riferimento sempre più rilevante e potenziare la presenza sul territorio.
“L’entrata del Consorzio Agrario del Piemonte Orientale in Cap Sinergie rappresenta una crescita per continuare a migliorare l’azienda, in un’ottica di servizio alle imprese agricole non solamente nella fornitura dei mezzi tecnici, ma andando a stipulare accordi di filiera nei vari settori per garantire la valorizzazione delle produzioni delle imprese agricole piemontesi. – ha detto Vanni Valevano, direttore del Cap Sinergie – In questo modo cresce e si completa un progetto che mette al centro gli associati e le professionalità comuni ai vari Consorzi per offrire funzioni specialistiche e superare l’attuale momento congiunturale non favorevole”.
Costituito nel 1927 con il nome di Consorzio Provinciale Agrario Cooperativo, la struttura di via Vecchia Torino ad Alessandria è cresciuta sino a diventare Consorzio Agrario del Piemonte Orientale al fine di contribuire l’incremento e il miglioramento della produzione agricola, senza dimenticare la predisposizione e la gestione di servizi utili all’agricoltura.
“Per realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati andremo a potenziare la nostra presenza sul territorio, per questo sarà fondamentale un ulteriore salto di qualità e la piena condivisione del progetto Cap Sinergie, il cui fine è di continuare a far crescere l’azienda e dove sarà prioritario mettere assieme le professionalità comuni per una maggiore competitività. – ha aggiunto il presidente del Consorzio Agrario del Piemonte Orientale, Franco Maranzana – Il nostro obiettivo è quello di mantenere il raccordo con il territorio, con un proprio Consiglio di Amministrazione ed elaborando, quindi, bilanci autonomi. E’ un grande orgoglio essere riusciti a realizzare questa pianificazione: il nostro grazie va a tutti i nostri soci e utenti che da sempre considerano il Consorzio strategico e determinante”.
Una politica commerciale che è stata rivista ribassando i margini di vendita per fornire agli agricoltori, soci e non soci, prodotti e servizi non penalizzanti, ma con un’attenzione particolare alla ricerca di mercato ed una capillarità di filiali che offrono una chiara testimonianza della vitalità del mondo agricolo provinciale, un mondo che fa della laboriosità, dell’impegno e della concretezza la propria bandiera.
Rinnovamento e ammodernamento nei servizi sono le due parole fondamentali, sempre con un obiettivo ben chiaro: contribuire all’incremento ed al miglioramento della produzione agricola, nonché alla predisposizione e alla gestione dei servizi utili all’agricoltura ed alle iniziative di carattere sociale e culturale nell’interesse degli imprenditori.
Questo aumenta il potere contrattuale dei Consorzi agrari ed offre la possibilità a soci e clienti di acquistare i mezzi di produzione a costi inferiori. Grazie all’entrata in Cap Sinergie vengono valorizzati, economicamente parlando, i grani piemontesi. Inoltre, i Consorzi agrari del Piemonte stanno mettendo in rete i servizi di controllo qualità interna e l’adeguamento delle strutture alle normative antinfortunistiche e antincendio, nell’ottica di garantire strutture moderne ed efficienti, ma soprattutto certificate dal punto di vista della normativa nazionale e comunitaria.
“Il nostro auspicio? – ha concluso Maranzana – Semplice, che la sede rinnovata possa continuare ad essere una “casa” per tutti gli operatori agricoli, per favorirne l’aggregazione, per facilitarne i compiti, per garantirne lo sviluppo”.