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Piemonte Latte, il bilancio tra Abit, filiera e mercato


Nella mattinata di venerdì 11 novembre, San Martino, la cooperativa agricola Piemonte Latte di Savigliano ha riunito, come da consuetudine in questa ricorrenza, gli oltre 230 soci in assemblea per trarre le fila dell’annata agraria appena conclusa e condividere la progettualità per il futuro.

Di fronte al tavolo degli amministratori e alla numerosa platea di allevatori accorsi da tutto il Piemonte per partecipare alla riunione, il presidente Roberto Morello ha ripercorso le tappe salienti del 2016, un’annata in cui il prezzo del latte alla stalla ha visto forti oscillazioni che l’essere in cooperativa ha in buona parte attutito.

“La Piemonte Latte ha iniziato l’anno con un’esperienza formativa rivolta ai giovani soci, verso i quali sono riposte le speranze e l’attenzione della cooperativa”, ha illustrato il presidente Morello.

“A livello progettuale – ha osservato il presidente della Piemonte latte – dobbiamo ricordare che nel mese di marzo ha preso avvio, con il consenso dell’assemblea dei soci, il progetto di acquisizione del marchio ABIT, iniziativa che ha segnato l’inizio di un percorso rivolto quindi anche alla trasformazione, senz’altro un ambito nuovo per la cooperativa Piemonte Latte, una importante sfida che il consiglio, eletto nell’assemblea di aprile, sta portando avanti in cordata con significative realtà del panorama agroalimentare come l’INALPI di Moretta. Oltre all’avvio di questa significativa progettualità, che quando sarà prossima alla definizione verrà illustrata in un momento assembleare apposito, la Piemonte Latte ha continuato a coltivare e sviluppare i rapporti aggregativi. Rientrano in tal senso la partecipazione all’AOP Latte Italia (in cui Piemonte Latte rientra tra le OP socie fondatrici) e la condivisione di percorsi con altre cooperative del settore. Per il futuro dunque sono diverse le iniziative che la cooperativa, con la fiducia e il sostegno dei soci, intende portare avanti per continuare ad essere una realtà di riferimento per gli allevatori piemontesi”.

Durante l’assemblea le parole ricorrenti sono state: filiera, aggregazione e cooperazione. Filiera è ciò che la cooperativa Piemonte Latte rappresenta, dato lo stretto e diretto legame con la base sociale, e che quotidianamente cerca di costruire, rafforzare, diversificare, tracciare, con non poco impegno e tanta serietà da parte di tutti i componenti, e anche comunicare al consumatore finale. Aggregazione, ovvero l’unico strumento che hanno i produttori per stare sul mercato, concetto che gli imprenditori associati in cooperativa conoscono bene e che la cui strategicità è emersa in particolare dall’intervento di Marco Ottolini, direttore dell’AOP Latte Italia, che ha sviluppato per i presenti una breve disamina sul mercato del latte. Cooperazione è la parola chiave nelle società cooperative e nel caso della Piemonte Latte comprende l’impegno non solo nei riguardi di tutti i soci, ma anche verso l’esterno (in tale ottica la cooperativa nel mese di aprile ha ritirato il latte di oltre quaranta aziende alle quali i precedenti acquirenti non avevano rinnovato il contratto).

Al termine della mattinata si è tenuto il pranzo dei soci nel salone della Cooperativa.
La Piemonte Latte aggrega 230 aziende zootecniche (comprendenti sia piccole realtà di zone marginali che grandi allevamenti), ritira quotidianamente circa 3000 q e nel 2016 ha accolto 20 nuovi soci.