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Piemonte alle urne ma che ne sarà del Psr?


Con la sentenza del Consiglio di Stato, cala il sipario sulla IX legislatura del Consiglio regionale del Piemonte, che ora dovrà tornare a votare.
In particolare, il mondo agricolo è fortemente preoccupato che l’attuale fase di stallo della Regione possa intralciare il percorso di redazione del nuovo Psr.
Gli uffici degli Assessorati competenti hanno già presentato uno studio di contesto sul comparto rurale che rappresenta un testo di partenza per la discussione partenariale. Il testo è in discussione e potrà essere modificato, anche ampiamente, sulla base delle osservazioni che potranno pervenire dai referenti della Regione Piemonte, dai vari componenti del partenariato e dal valutatore indipendente ex-ante (Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione Piemonte – Nuval). Terminato il confronto con i vari componenti del partenariato, la parola passerà alla Regione cui spetteranno le scelte politiche definitive riguardo al nuovo Psr.
“La procedura è complessa – osserva il coordinatore regionale di Agrinsieme, Roberto Ercole – e la Regione ha in essa una parte decisiva. E’ evidente che l’illegittimità dell’attuale Governo regionale, dichiarata dal Consiglio di Stato, complica notevolmente l’iter per pervenire all’approvazione del nuovo Psr. I giuristi sono impegnati a dibattere a proposito dei riflessi della sentenza del Consiglio di Stato sull’attività della Giunta e del Consiglio regionale attuali, ma, nel pieno rispetto delle opinioni dei giuristi ed in attesa che venga depositato il dispositivo finale dell’ordinanza, è nostro dovere sottolineare che le decisioni riguardo al Psr vanno comunque assunte rapidamente, per dar modo alla Commissione Ue di esaminare ed approvare il programma in tempo perché diventi operativo dal 1° gennaio 2015”.