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Piccola Proprietà Contadina, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che si può estendere ai familiari coadiuvanti del coltivatore diretto titolare


La P.P.C., acronimo di Piccola Proprietà Contadina, è un’agevolazione fiscale molto interessante, che opera con riguardo al settore agricolo. Si tratta di una misura che, ove possibile, può essere conveniente sfruttare, in quanto consente un considerevole risparmio di imposta in caso di compravendite di terreni ed eventuali relative pertinenze classificati agricoli.

L’agevolazione P.P.C. è, di norma, riservata a coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale.

Con la Circolare n. 8/E del 10 aprile 2019, l’Agenzia delle Entrate interviene su un punto, andando a chiarire alcuni aspetti introdotti dalla Legge di Bilancio 2019, precisando che l’agevolazione P.P.C. è da ritenersi applicabile anche in favore di familiari coadiuvanti del coltivatore diretto titolare di impresa agricola al cui esercizio i predetti familiari partecipano attivamente, appartenenti al medesimo nucleo familiare, che risultano iscritti nella gestione assistenziale e previdenziale agricola quali coltivatori diretti.

In sostanza, dunque, la Circolare dell’Agenzia delle Entrate risulta chiarificatrice con riguardo a quanto disposto dalla Legge di Bilancio 2019; una lettura del quadro complessivo della situazione aiuta, però, a comprendere come sia stata esplicitata l’estensione della possibilità di accedere all’agevolazione P.P.C. anche ai coadiuvanti del coltivatore diretto, nel rispetto di determinate condizioni, consentendo anche ad essi di accedere a potenziali interessantissimi risparmi di imposta.

 

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)