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Piace il progetto Consorzio del Roero


11 gennaio 2013, una data storica per il Roero: a Vezza d’Alba, infatti, alla presenza di oltre 200 vitivinicoltori, si è svolta l’assemblea generale dei produttori della zona, durante la quale è stato presentato il progetto della costituzione del Consorzio di Tutela per la denominazione Roero e Roero Arneis.
“L’idea di fondare un Ente che si interessi esclusivamente della difesa della nostra denominazione, 900 ettari in tutto, nasce dalla necessità di disporre di un organismo autonomo capace di rispondere alle aspettative della zona e, in particolare, di ottenere una rappresentatività più ampia, per scelte condivise per il territorio- ha spiegato Francesco Monchiero, del Comitato promotore- Una «gemmatura» e non una scissione dal Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero, prova ne è la presenza qui del presidente Pietro Ratti e del direttore Andrea Ferrero”
L’idea di fondare un ente che si interessi esclusivamente della difesa della denominazione Roero nasce dalla necessità di disporre di un organismo autonomo capace di rispondere a tutte le aspettative della zona. I 900 ettari di vigneti che compongono la denominazione non sono solo la dimostrazione della sua notorietà commerciale, ma anche dell’importanza fondamentale che il settore viticolo riveste per l’agricoltura e l’economia del territorio. Questa considerazione ha generato via via la convinzione dei viticoltori vinificatori e imbottigliatori dell’improrogabile necessità di disporre un Consorzio che coordini la vita della denominazione.
Nel corso dell’assemblea sono stati indicati gli obiettivi del Consorzio, che si sostanzialmente si riassumono nella possibilità di rivolgersi direttamente ai fondi OCM per ottenere interventi paragonabili a quelli di altri vini bianchi Piemontesi quali il Gavi e l’Erbaluce di Caluso, quello di gestire con maggior rapidità l’evoluzione del disciplinare di produzione in risposta alle mutevoli esigenze del mercato globale nonché quello di promuovere l’immagine della denominazione Roero, sia per incrementarne l’importanza commerciale sia per aumentare la conoscenza del territorio. Non ultimo l’obiettivo di ottenere una rappresentatività di produttori più ampia possibile, al fine di poter operare scelte condivise per il territorio nelle future iniziative promozionali.
“Il progetto del nuovo Consorzio – spiega il presidente della Cia cuneese, Roberto Damonte, imprenditore vitivinicolo del Roero- è stato portato avanti da un gruppo di produttori che, nella redazione dello Statuto, si sono posti l’obiettivo di garantire la più ampia ed equa rappresentatività della zona e di studiare una distribuzione dei costi di partecipazione proporzionale all’attività svolta dai singoli soci. Condivido le motivazioni che sono all’origine della decisione: individuare una risposta alle esigenze produttive dei vitivinicoltori del Roero a cominciare dal problema della rappresentatività. E’ concreto e non più differibile, non tanto per i produttori di vino quanto per quelli di uve e, quindi, bisogna trovare insieme la giusta soluzione. Con ciò ho il dovere, quale presidente di una importante organizzazione del mondo agricolo, di fare un invito alla prudenza. Quando si fanno cambiamenti bisogna essere consapevoli dei pro e dei contro cui si va incontro; di qui l’importanza di mantenere stretti rapporti di amicizia e collaborazione con il Consorzio dei vini di Alba consolidando le sinergie nel campo tecnico, amministrativo e commerciale evitando nel contempo ulteriori incombenze gestionali ai produttori”.
Il Comitato ha presentato un primo calcolo di quelli che potrebbero essere i costi del progetto: per un’azienda media che produce tra le 40 e le 130 mila bottiglie l’anno, il costo sarebbe di 0,0125 euro a bottiglia. “Il territorio ha accolto il nostro invito – ha concluso Francesco Monchiero – e dal canto nostro abbiamo trovato costruttivi e stimolanti tutti gli interventi. Perfezioneremo lo Statuto, lo depositeremo e raccoglieremo le adesioni dei soci fondatori. Tutto nel segno della collaborazione e a piccoli passi”.