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Pesche, nettarine e susine Risoluzione al Governo


Mino Taricco, deputato cuneese del Pd, è il primo firmatario di una Risoluzione con cui la Commissione Agricoltura chiede al Governo il massimo impegno per trovare misure concrete in grado di affrontare la crisi che ha colpito il settore delle pesche e nettarine e che ha causato un crollo dei prezzi, all’origine, di questi prodotti.
La Risoluzione indica infatti all’Esecutivo di chiedere all’Unione Europea un intervento straordinario nel settore delle pesche, delle nettarine e delle susine, e, ancora più nello specifico, di richiedere alla Commissione Europea il riconoscimento, per questo settore, dello stato di “grave turbativa di mercato”, di modo da introdurre misure per il ritiro dei prodotti di piccolo calibro e bassa qualità e salvare le produzioni medio-tardive.
Si è voluto così esprimere Mino Taricco: “Si tratta di una situazione di emergenza assoluta: per questo abbiamo chiesto al Governo di intervenire per dare una risposta ai molti produttori che stanno affrontando le difficoltà di questa situazione. La crisi del settore delle pesche e nettarine è infatti molto forte, e i dati Ismea ci confermano il consistente crollo dei prezzi, sia per l’Italia che per l’Europa: si parla di 40 centesimi al chilo all’origine, con una riduzione, rispetto agli anni passati, del 30% per le pesche e addirittura del 40% per le nettarine.
Le cause di questo vanno sicuramente ricercate in più fattori, come la riduzione del potere d’acquisto dei consumatori, il sovrapporsi delle raccolte italiane con quelle di altri Paesi europei quali la Spagna e la Grecia e, non da ultimo, un andamento climatico assolutamente sfavorevole. Purtroppo le aziende e le loro Associazioni e cooperative lamentano l’insufficienza degli strumenti con cui fronteggiare la difficile situazione anche per la mancanza di risorse finanziarie.
In questo quadro, sono due le direttive che abbiamo voluto indicare: in primo luogo, un impegno, da parte del Governo, a richiedere interventi immediati da parte dell’Unione Europea per arginare la crisi attuale, e, in secondo luogo, anche la necessità di dare vita a una visione strategica e a una maggiore volontà di collaborazione tra le diverse forze produttive. Queste crisi sono infatti sempre più frequenti, e abbiamo bisogno di strumenti che non solo le risolvano quando esse si presentano ma che, soprattutto, riescano a prevenirle”.
La crisi ha colpito un settore molto importante dell’economia nazionale: l’Italia si piazza infatti al secondo posto mondiale tra i produttori del comparto frutticolo, grazie ai 14 milioni di quintali di prodotto e ai 23 miliardi di euro di fatturato, ma negli ultimi anni ha dovuto affrontare cinque crisi nel settore, con gravi ricadute in termini economici e di occupazione.