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Perchè Coldiretti vuole lo “spesometro”?


La reintroduzione, avvenuta a dicembre scorso con la legge di stabilità, dell’obbligo di comunicazione all’Amministrazione finanziaria delle operazioni ai fini Iva (il cosiddetto “spesometro”) per i piccoli produttori agricoli, quelli, cioè, che non superano i 7 mila euro di vendite l’anno, “è una misura penalizzante che accresce la burocrazia, aumenta i costi e rischia di mettere in ginocchio le imprese”.
Per questo motivo Agrinsieme, il coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative agroalimentari, condivide e apprezza le iniziative avviate in Parlamento affinché il Governo proceda all’eliminazione di tale oneroso obbligo. Da tempo Agrinsieme denuncia che si è in presenza di un ulteriore e gravoso adempimento burocratico che comporterà, inevitabilmente, spese aggiuntive da parte di piccoli agricoltori, già alle prese con non poche difficoltà di ordine burocratico.
“Chi, come il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – si legge in un comunicato di Agrinsieme -, si dichiara favorevole alla reintroduzione dello Spesometro, non pensa agli interessi dei produttori, ma agisce contro di loro, oppure per fini che non sono certo quelli dell’agricoltura, della sua crescita e della sua competitività. Le motivazioni che hanno spinto alla reintroduzione di tale penalizzante provvedimento non rispondono assolutamente ad una logica di trasparenza e di tracciabilità, come sostiene invece il presidente della Coldiretti”.
Da qui tutta la contrarietà e il determinato impegno di Agrinsieme affinché, nel più breve tempo possibile, possa essere cancellato un obbligo che comporterebbe, per circa 400 mila piccole aziende agricole, un ulteriore aggravio di costi stimabili in diverse centinaia di euro.
Agrinsieme ritiene che il presidente Moncalvo debba spiegare agli agricoltori perché la Coldiretti sostenga con forza la scelta di gravare con nuovi oneri tante piccole realtà aziendali, finora esonerate da tutti gli obblighi contabili (fatturazione, registrazione, dichiarazione annuale, liquidazione e versamento dell’imposta): “La spiegazione deve essere, però, convincente, altrimenti sorgono palesi dubbi sulla natura della richiesta di reintrodurre un provvedimento che lo stesso Parlamento vuole ora eliminare”.
Agrinsieme annuncia che valuterà positivamente tutte le iniziative parlamentari tese a cancellare una norma così punitiva per le piccole aziende e già prevista e poi eliminata lo scorso anno dal decreto sviluppo.