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Pensare a come sarà l’agricoltura dopo la crisi


“Abbiamo accompagnato i cambiamenti vissuti dall’agricoltura provinciale negli ultimi quarant’anni, in particolare l’evoluzione dei contratti di lavoro, ricordo che nei primi tempi le contrattazioni si chiudevano alle quattro di mattina. Ma la cosa più importante è che in tutto questo tempo associazioni di categoria e organizzazioni sindacali hanno sempre preso decisioni all’unanimità, segno di una forte volontà di lavorare insieme per migliorare le condizioni della nostra agricoltura. Non per nulla oggi abbiamo l’adesione del 97% delle aziende agricole che assumono manodopera in provincia di Cuneo e un buon livello di entrate derivanti dai contributi annuali delle aziende aderenti, tanto da essere tra le prime 5 casse a livello nazionale. Ora dobbiamo sforzarci di guardare oltre la fine della crisi, dobbiamo chiederci cosa sarà l’agricoltura tra 10 anni e individuare dei percorsi per dare alle aziende e ai lavoratori le risposte di cui avranno bisogno”.
Così Giancarlo Bandiera, presidente Ebat-Favla, alla tavola rotonda per il 40° dell’Ente Bilaterale Agricolo Territoriale della provincia di Cuneo costituito da Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil svoltasi venerdì 30 ottobre nel Salone d’Onore della Camera di Commercio a Cuneo.
“Le casse extra legem hanno saputo elaborare nel tempo delle importanti novità nel settore, integrando le prestazioni di Inps e Inail secondo il principio mutualistico, con equilibrio e prudenza, senza farsi influenzare dal business e dal sistema assicurativo. – gli ha fatto eco Franco Ferria, segretario generale Fai Cisl Cuneo, che ha parlato a nome delle tre sigle sindacali -. Crediamo nella concertazione, non solo nell’agricoltura. Dobbiamo lavorare insieme per garantire un futuro migliore al nostro Paese anteponendo gli interessi collettivi di tutti a quelli individuali”.
“Sono stati 40 anni di confronto in cui l’agricoltura si è dimostrata essere lo specchio del cambiamento che c’è stato nell’economia del nostro Paese – ha detto Lauro Pelazza, vice direttore di Coldiretti Cuneo, che ha parlato a nome delle associazioni di categoria –. Basti pensare che 40 anni fa in provincia di Cuneo emigravano stagionalmente per raccogliere la frutta dal Sud Italia, poi sono arrivati i flussi programmati dai Paesi dell’Est e adesso dobbiamo far fronte a imponenti fenomeni migratori di massa. In tutti i casi l’agricoltura ha svolto spontaneamente un ruolo importante per la società in termini di capacità di accoglienza. Più del 60% dei lavoratori agricoli oggi infatti non sono nati in Italia”.
Nel corso della tavola rotonda sono intervenuti, tra gli altri, anche il presidente del Collegio dei Revisori dei conti Ebat-Favla Giandomenico Genta ed il parlamentare cuneese Mino Taricco, oltre diversi rappresentanti dei sindacati e delle associazioni di categoria. Alla fine dei lavori il Comitato di Gestione dell’Ebat-Favla ha voluto consegnare al segretario generale dell’ente, Michele Cesano, una targa di riconoscimento per il lavoro e la dedizione manifestati in questi 39 anni di servizio all’ente bilaterale agricolo provinciale.