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Parte da Lagnasco la nuova sfida del mini kiwi


Si chiama “kiwi arguta”, o “kiwiberry”, il nuovo piccolo frutto che la cooperativa lagnaschese Ortofruit Italia commercializzerà e produrrà nel Saluzzese in filiera con i francesi del club Nergi. Un accordo presentato martedì 26 agosto nel castello di Lagnasco e che verrà illustrato nei dettagli professionali ai frutticoltori il 1 settembre all’Hotel Griselda di Saluzzo (ore 21).
Sono una quindicina i frutticoltori saluzzesi che già hanno impiantato il nuovo “mini kiwi”. I primi frutti saranno disponibili già l’anno prossimo, mentre la superficie coltivata passerà presto a 20/25 ettari, con l’obiettivo di raggiungere i 100 ettari.

CAMBIARE PELLE
Una frutticoltura che “cambia pelle”, passando simbolicamente dal kiwi classico che si sbuccia, al kiwiberry, che si mangia con tanto di buccia.
“Nergi è figlio di un’agricoltura di nuova generazione, che vede in Ortofruit Italia il modello di un sistema aperto al territorio locale e comunitario, per il quale questo mini-kiwi può schiudere grandi opportunità.” Ecco l’incipit del leader cooperativo Domenico Paschetta, alla guida di Confcooperative Piemonte e dell’OP saluzzese protagonista della “buona notizia” della partnership con la società francese Sofruileg, ufficializzata a Lagnasco, di fronte a una partecipatissima platea di operatori economici, dirigenti cooperativi, rappresentanti istituzionali e dell’associazionismo agricolo piemontese.

FILIERA, VALORE AGGIUNTO
E’ “filiera” la parola magica dell’agricoltura dell’Europa 2020, come ribadito dal dirigente Moreno Soster, che ha portato il saluto della Regione Piemonte insieme al collega Paolo Giacomelli: “La vera novità positiva di questa operazione sta nella modalità di approccio integrato, che bypassa piramidi e campanili per partire dal territorio con un investimento in qualità e innovazione, aprendosi all’Europa con una logica di gruppo che è propria della cooperazione e permette di sviluppare modelli altamente locali armonizzati in un mercato fortemente globalizzato”.

ORTOFRUIT – NERGI
Un progetto di innovazione anzitutto culturale, prima che colturale, che ad oggi vede Ortofruit Italia come unico operatore italiano di riferimento per il marchio “Nergi”, identificativo del kiwiberry, o “baby-kiwi” (Actinidia arguta), il brand di proprietà di Sofruileg, così battezzato per l’assonanza con il termine “energia” (energy in inglese), che enfatizza l’eccezionalità nutrizionale e salutistica del prodotto, ricco di vitamine, minerali e antiossidanti.

PICCOLO FRUTTO
“Nergi è il nuovo piccolo frutto – ha spiegato il presidente del CdA di Sofruileg, François Lafitte – che porta un accento di verde a lamponi, more, mirtilli e ribes e – dopo Francia, Germania e Inghilterra – finalmente arriva in Italia grazie all’accordo con l’OP Ortofruit Italia, l’operatore commerciale selezionato come riferimento per le aziende agricole che già hanno avviato e avvieranno la produzione in accordo con noi, così come per la promozione e il marketing attraverso le insegne distributive che hanno fatto scelte di qualità in ortofrutta”.
Dolce e gustoso come un kiwi, pratico come uno snack, naturale, multivitaminico ed energetico: ma, a questa manciata di qualità, il baby-kiwi aggiunge un appeal quasi sociale e social: “Nergi è il frutto della convivialità – ha commentato Lafitte – commercializzato in vaschette da 125 gr proprio per alimentare una condivisione di gusto in famiglia, o tra amici, come pure un salutare snack-and-go per chi lavora in ufficio, o viaggia in metropolitana.”
Ma Nergi è anche il piccolo frutto che vede nel post-raccolta una fase altrettanto importante come quella della coltivazione, in una formula quasi inedita: per la prima volta, infatti, si parla di affinamento della frutta, proprio perché il kiwiberry necessita di questa procedura a freddo per conseguire un livello di maturazione adeguato, prima di passare alla commercializzazione.

FRANCIA, PORTOGALLO, ITALIA
Ad oggi, la produzione del baby-kiwi è concentrata nel triangolo Francia, Portogallo e Italia: in quest’ultima, già una ventina di aziende ha intrapreso la coltivazione del prodotto, in accordo con Sofruileg, come ha spiegato Lafitte: “Pur essendo un frutto a dimensione europea, il Nergi assicura lo stesso livello di qualità in tutti i frutteti, grazie al tutoraggio tecnico previsto dal disciplinare che tutte le aziende produttrici sono tenute a rispettare in tutte le fasi di vita del frutto, che presenta un’ottima resistenza alla batteriosi. Il nostro prossimo traguardo sono i 500 ettari di impianti, 100 dei quali in Italia: in parallelo, vogliamo però occuparci della conquista di quei potenziali 500 milioni di consumatori europei verso i quali stiamo orientando nuove tecniche di comunicazione e marketing, per aggiungere al valore della bontà, della praticità e della salubrità del nostro kiwiberry, anche quello della viralità”.
E i primi consumer-test avviati su Parigi, Londra e Mosca decretano un 68% di voci che esclama all’unisono “I love Nergi” proprio per la straordinaria piacevolezza che il nuovo piccolo frutto all’italiana scatena al palato.

NUOVA OPPORTUNITA’
“Oltre che di energia – ha concluso Paschetta – Nergi diviene oggi un simbolo di nuova sinergia nell’ambito dell’economia legata alla terra, dove le imprese diventano aziende-progetto attorno a cui si deve aprire positivamente tutta la filiera, dalle istituzioni, alle Organizzazioni di Produttori, alla distribuzione, alle banche, al mondo della formazione, della ricerca, della sanità, della ristorazione, del turismo. Ciò che fino a ieri era indotto, oggi diventa filiera.”
La prossima tappa informativa – condotta dal tecnico responsabile di Sofruileg, Fabien Bec – è programmata per il 1° settembre, alle 21, nell’hotel “Griselda” di Saluzzo, una serata aperta agli agricoltori coinvolti nel progetto e alla stampa locale e specializzata.