Parmigiano e Grana padano via libera agli aiuti Ue
Il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, con un valore delle esportazioni in Russia pari a circa 15 milioni di euro nel 2013, potranno accedere alle misure previste dalla Commissione Europea che interessano anche il Pecorino ed il Fiore sardo.
E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al regolamento Ue che prevede la concessione di aiuti per l’ammasso privato di 155.000 tonnellate di formaggi che dovranno avere un’età minima non inferiore ai 60 giorni, con l’importo dell’aiuto fissato a 15,57 euro per tonnellata, per le spese fisse di stoccaggio, e a 0,40 euro per tonnellata al giorno, per le spese di magazzinaggio e di immobilizzazione del capitale.
L’esportazione di prodotti lattiero caseari italiani in Russia è stata pari – sottolinea la Coldiretti – a 45 milioni di euro nel 2013 dei quali ben 42 milioni per formaggi e latticini. Tra questi un peso rilevante è rappresentato da Parmigiano Reggiano e Grana Padano per un totale di circa 15 milioni mentre vale 1,5 milioni l’export di Pecorino e Fiore Sardo. Rilevanti – precisa la Coldiretti – sono anche le esportazioni di formaggi freschi per un importo di 13 milioni di euro come le mozzarelle che al momento sono escluse dagli aiuti. Le nuove misure di intervento si aggiungono – prosegue la Coldiretti – ai 125 milioni complessivamente già stanziati dalla Commissione per tutta l’Unione Europea a sostegno dei prodotti ortofrutticoli (pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni, cavolfiori, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, piccoli frutti, uva da tavola e kiwi) per i quali il valore dell’export italiano in Russia è stato apri a 72 milioni di euro nel 2013. Non vanno peraltro dimenticato il supplemento di 30 milioni di euro di fondi Ue (da cofinanziare) per programmi di promozione dei prodotti agricoli stanziati a partire dal 2015, in aggiunta ai 60 mln gia’ previsti annualmente nel bilancio della PAC.
Anche se molto dipenderà dalla tempestività e dalle modalità operative del sostegno già ora si puo’ dire che secondo la Coldiretti l’importo stanziato non è sufficiente a coprire le perdite ed anche che alcuni prodotti importanti per l’Italia colpiti dal blocco restano esclusi come ad esempio certi prodotti lattiero caseari e i prosciutti a denominazione di origine. Complessivamente si stima che solo per l’Italia – precisa la Coldiretti – siano state bloccate spedizioni di prodotti agroalimentari per un valore di circa 200 milioni di euro tra ortofrutta, carni, salumi, latticini e formaggi. Ma ai danni diretti si sommano quelli indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in italy ma anche la possibilità – continua – la Coldiretti – che vengano dirottati sul territorio nazionale i prodotti agroalimentari di bassa qualità di altri paesi che non trovano piu’ uno sbocco nel Paese di Putin.