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Pagamenti accoppiati e disaccoppiati, autonomia… Cosa potrebbe cambiare con la nuova Pac


La programmazione 2014-2020 è poco oltre la sua metà e già si parla della successiva PAC, quella che andrebbe a coprire un arco temporale compreso tra il 2021 ed il 2027.

Attualmente, infatti, a livello europeo si sta discutendo in merito all’evoluzione degli scenari ed alle possibili configurazioni da dare alla nuova PAC, in quanto, sebbene manchi ancora parecchio tempo prima dell’inizio della nuova programmazione, le complessità sono numerose e tali da rendere obbligatorio giocare d’anticipo.

Ecco, dunque, che iniziano a trapelare le prime notizie su ciò di cui si sta discutendo. Chiaramente, si tratta, per ora, di idee e bozze di regolamenti circa la nuova PAC, pertanto molte cose potrebbero variare e non tutte potrebbero venire confermate, anche in considerazione del fatto che la concreta applicazione delle regole in corso di formazione potrebbe avvenire solo tra qualche anno.

Al momento, parrebbe che le linee guida vedano l’Europa impegnata nella determinazione di indicazioni di massima, per, poi, lasciare un nutrito ventaglio di decisioni da prendere in mano agli Stati membri. Ciò significherebbe una certa autonomia per ciascun Paese, Italia compresa. Le decisioni in merito a determinate scelte potrebbero essere prese nell’ambito di un “piano strategico sulla PAC”, che ogni Stato avrebbe l’onere di elaborare.

Tra gli altri possibili cambiamenti di cui si vocifera, anche una diversa organizzazione dei pagamenti accoppiati e disaccoppiati.

In attesa di ulteriori novità e chiarimenti su quali saranno le effettive scelte, sia a livello europeo, sia a livello di ciascuno Stato membro, permane l’interesse per il mondo agricolo circa l’evoluzione prevista per la PAC, in quanto si tratta di uno strumento molto importante per il settore primario.

 

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)