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Pac, cos’è e come funziona la “degressività”


La degressività è un fenomeno che viene ricompreso nell’insieme di regole che disciplinano la nuova PAC 2014/2020. Essa consiste in un taglio di determinati aiuti al di sopra di soglie predefinite.
Come in molti altri casi, osserva lo Studio Agrieuro di Savigliano, anche per quanto riguarda la degressività sono state definite norme generali a livello europeo che, poi, ciascuno Stato membro ha potuto adattare secondo le proprie esigenze.
Per quanto riguarda l’Italia, essa avrebbe stabilito che:
– gli importi dei pagamenti di base al di sotto dei 150.000 euro non verranno assoggettati a tagli;
– gli aiuti di base di importi compresi tra 150.000 euro e 500.000 euro saranno tagliati del 50% per le somme che supereranno i 150.000 euro;
– gli aiuti di base di importi superiori ai 500.000 euro subiranno un taglio del 100%, pertanto verranno portati a zero, per le somme superiori ai 500.000 euro.
In sintesi, si tratterebbe di un meccanismo di riduzione degli aiuti basato su tre scaglioni, con relative differenti aliquote.
E’ bene prestare attenzione a due aspetti ulteriori:
• la degressività dovrebbe essere applicabile solo ai pagamenti di base, pertanto greening (cosiddetto pagamento verde o ecologico), pagamento per i giovani e pagamento accoppiato dovrebbero rimanere integri e non venire toccati da riduzioni di questo tipo;
• le somme soggette a riduzione dovrebbero essere calcolate sottraendo dall’importo dei pagamenti di base spettanti all’agricoltore i salari e gli stipendi da quest’ultimo effettivamente pagati e dichiarati per l’anno precedente, inclusi i contributi sociali e le tasse relative al lavoro. Pertanto, dovrebbe essere possibile sottrarre il costo del lavoro dall’ammontare dei pagamenti di base prima di applicare la degressività sulle somme. Questo è il meccanismo della “modulazione con il lavoro” ed il suo scopo sarebbe quello di tenere in considerazione le caratteristiche peculiari di ciascuna azienda nel taglio dei pagamenti.
Esempio:
Pagamenti di base percepiti dall’agricoltore: 500.000 euro
Costo del lavoro sostenuto dall’agricoltore (salari, stipendi, contributi sociali e tasse): 250.000 euro
Importo soggetto a degressività: 500.000 – 250.000 = 250.000 euro

250.000 euro è un valore che si colloca nel secondo scaglione (compreso tra 150.000 euro e 500.000 euro), pertanto andrà così scomposto per essere assoggettato alla degressività:
– da 0 a 150.000 euro → riduzione 0%, cioè importo dei pagamenti di base che verranno percepiti = 150.000 euro
– da 150.000 euro a 250.000 euro → riduzione del 50%, cioè (250.000-150.000)/2 = 50.000 euro
Totale pagamenti di base percepiti dall’azienda = 150.000 + 50.000 + 250.000 (costo del lavoro esente da degressività) = 450.000 euro
In quest’ottica emerge chiaramente l’importanza potenziale della modulazione con il lavoro, in quanto, in assenza di tale regola, i pagamenti di base percepiti dal medesimo agricoltore sarebbero stati sensibilmente più bassi, poichè sarebbe stato soggetto a degressività l’intero importo di 500.000 euro. Il risultato che si sarebbe ottenuto senza la modulazione con il lavoro, riprendendo l’esempio di prima, sarebbe stato il seguente:
Importo soggetto a degressività: 500.000 euro da scomporre in tale modo:
– da 0 a 150.000 euro → riduzione 0%, cioè importo dei pagamenti di base che verranno percepiti = 150.000 euro
– da 150.000 euro a 500.000 euro → riduzione del 50%, cioè (500.000-150.000)/2 = 175.000 euro
Totale pagamenti di base percepiti dall’azienda = 150.000 + 175.000 = 325.000 euro

Angelo Pasero, Agrieuro