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Ortofrutticoltura in allarme per la cimice asiatica


Con l’aumento delle temperature degli ultimi giorni la problematica cimice asiatica è ritornata in primo piano. Quando si parla ci cimice asiatica, si parla esclusivamente di Halyomorpha halys, una cimice importata dall’Asia che ha già colonizzato gran parte del continente Americano di caratteristiche estetiche molto diverse dalle cimici più comuni come ad esempio la verde (Nezara viridula).
La pericolosità di questo nuovo insetto si può riassumere in tre punti: Estrema polifagità, infatti può nutrirsi a scapito di ben 300 specie vegetali ospiti, dalle coltivate come drupaceae e pomaceae, orticole e cereali alle ornamentali.
Nel nostro areale compie almeno due cicli completi all’anno e in tutte le fasi intermedie è sempre pericoloso per le colture. Questo determina una elevata prolificità e quindi un numero elevato di insetti nel corso dell’ anno; essendo un insetto di recente introduzione attualmente non esistono limitatori naturali.
In questi periodi è di fondamentale importanza monitorare gli appezzamenti, specie quelli vicini a case e/o fabbricati nelle quali queste cimici sono solite nascondersi per svernare.
E’ importante fare un attento monitoraggio controllando a piedi le piante soprattutto delle file esterne e i frutticini in crescita. In caso di presenze accertate o di eventuali danni contattare i tecnici di campo dell’Agenzia 4 A per impostare una corretta strategia di lotta nel pieno rispetto dell’ambiente e dei cittadini.

(Fonte: Coldiretti Cuneo)