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Oltre mille allevatori alla marcia delle vacche


Un migliaio di allevatori ha marciato con decine di bovini, nel centro di Carmagnola, uno dei luoghi simbolo della zootecnia italiana, per
chiedere “iniziative urgenti” a sostegno del comparto latte.
L’iniziativa ‘In marcia con le vacche’ è stata promossa dalla
Cia e vi hanno partecipato, oltre ad allevatori di tutto il nord
Italia, il viceministro Andrea Olivero, il vicepresidente della
commissione Agricoltura alla Camera, Massimo Fiorio, il
presidente nazionale della Cia Dino Scanavino, ed i presidenti di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna dell’organizzazione agricola.
“Nell’ultimo decennio in Italia – sottolinea la Cia – hanno chiuso, al netto delle nuove aziende, quasi 25 mila stalle; in poco tempo l’11%
ha cessato l’attività ed è a rischio un terzo delle stalle.
Apprezziamo l’impegno del governo italiano e del ministro Martina di sostenere la liquidità degli allevamenti con l’aiuto straordinario dei 25 milioni di euro e l’aumento della compensazione iva al 10%. Ma non basta”.
Tra le principali richieste, “rendere fruibili, da subito, – elenca la Cia – le risorse del ‘Fondo latte’ per la ristrutturazione dei debiti e per la crescita di liquidità, l’aumento del ‘de minimis’ agricolo almeno fino a 50 mila euro, sospendere il pagamento degli oneri previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti del settore”.
Il viceministro Andrea Olivero ha osservato che “sono allo studio azioni contro le pratiche sleali che investono la commercializzazione del latte e derivati oltre ad alcuni strumenti incentivanti per favorire l’aggregazione di prodotto”.
“Inoltre – ha detto ancora Olivero – è nelle nostre intenzioni avviare una campagna istituzionale e un logo 100% latte italiano, per sensibilizzare i consumatori su questo prodotto che è un fiore all’occhiello del made in Italy agroalimentare”.
“Ora però – ha affermato Dino Scanavino, presidente nazionale della Cia-Agricoltori Italiani – si tratta di tradurre in liquidità quei provvedimenti varati per consentire ai produttori di fare fronte alle spese correnti. Perché in realtà le risorse in questione ancora non sono state sbloccate. In questi frangenti la rapidità è fondamentale”.