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Olivero: "Il biologico dà ottimi risultati"


Gli studi condotti del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, attraverso gli Istituti di ricerca collegati, hanno rilevato che, in Italia, nel 2016, le superfici coltivate ad agricoltura biologica sono arrivate a quota 1.795.650 ettari (+20,3% rispetto al 2015), con 72.154 operatori del settore (altro +20%).

Ma lo stesso aumento medio del 20% lo hanno fatto registrare i consumi nazionali: in particolare +42% la carne; +41% i vini e gli spumanti; +20,3% la frutta; +16% gli ortaggi; +13,5% i latticini; +11% l’olio. Per un controvalore di oltre 5 miliardi di euro.

“Il biologico – sottolinea il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, che da anni segue il settore – è in forte crescita in tutti gli ambiti e la superficie coltivata in Italia è il 14% di quella totale: quindi già una realtà consolidata. Tra gli imprenditori del nostro Paese sta iniziando a farsi strada l’innovazione e la voglia di crescere bene, favorendo la tutela ambientale. Anche le aziende dai grandi numeri possono scegliere il biologico per aumentare gli utili. Inoltre, il bio non è soltanto più una moda, ma una scelta consapevole da parte dei consumatori, con la crescita della vendita dei prodotti del 20%”.

Un settore che, però, ha bisogno di sempre maggiori tutele.

“Il lavoro messo in campo dal Governo ha riconosciuto il valore del modello produttivo attraverso l’attuazione degli strumenti necessari a valorizzarne lo sviluppo virtuoso. Sono state promosse azioni che fanno parte di un unico disegno: dal piano strategico alla legge quadro sul bio; dall’introduzione delle mense biologiche certificate al rafforzamento delle norme che regolano il sistema dei controlli. Inoltre, anche sul fronte europeo, per difendere produttori e consumatori, la nostra iniziativa si è concentrata nel mantenere alti gli standard richiesti alle merci biologiche”.

I passi futuri?

“Gli interventi effettuati stanno dando i loro frutti, ma i risultati positivi raggiunti ci spronano a continuare con ancora maggiore determinazione”.

In Piemonte gli ettari destinati al biologico sono 35.000. La regione subalpina è decima in Italia per superficie e nona per numero di operatori. In provincia di Cuneo vengono utilizzati a bio 18.000 ettari. Sempre nella “Granda” la produzione 2016 è cresciuta in media del 10% rispetto all’anno precedente, con il picco del comparto vitivinicolo (+20%), seguito da frutta e ortaggi.

Quali sono le prospettive per l’agricoltura biologica nel nostro territorio?

“Sono proprio le aree interne, montuose e collinari, quelle nelle quali il metodo biologico può dare i maggiori vantaggi, dato che presenta margini interessanti. Inoltre, le nostre terre si caratterizzano sempre più come aree di produzione di alta qualità e il bio si inserisce in questo contesto, come si nota nel settore enologico. Qualità del prodotto e attenzione all’ambiente già oggi sono un connubio vincente per la Granda”.

(Nella foto: Andrea Olivero)