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Ok al Fondo latte ma la protesta continua


La firma del decreto attuativo del Fondo Latte, che sblocca 55 milioni di euro, è un primo e importante segnale per tutte quelle aziende che, alle prese con le difficoltà di una congiuntura sfavorevole e con problemi strutturali, attendevano l’operatività degli interventi previsti dal Fondo, soprattutto quelli per la ristrutturazione del debito.
Lo afferma il presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori Dino Scanavino.
Sono trascorsi più di dieci mesi da quando la legge di Stabilità 2015 aveva previsto il Fondo per la ristrutturazione del settore lattiero: un periodo lungo e difficile per i produttori, lungo il quale le risorse originariamente stanziate sono state dimezzate. Adesso -continua Scanavino – partendo da questo primo risultato, che si va ad aggiungere agli interventi contenuti nell’ultima manovra, è necessario accelerare con altre misure.
Le risorse dell’Ue, unite a quelle derivanti dalla compensazione del prelievo versato in eccesso, rappresentano un “tesoretto” da utilizzare subito per sostenere il mercato e per promuovere il consumo di latte e derivati. A chiederlo a gran voce – evidenzia il presidente della Cia – sono migliaia di allevatori che in queste ore si stanno mobilitando a difesa dei prezzi alla stalla e che aspettano dal Governo un’azione concreta per valorizzare il loro sacrificio e avere certezze sul futuro.