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Non confondiamo il vino con l’abuso di alcool


Dai dati diffusi da Istat sull’uso e sull’abuso di alcol in Italia emerge come sia in aumento la quota di quanti bevono fuori pasto e come contemporaneamente stia cambiando il tipo di bevande consumate: meno vino e birra, più aperitivi alcolici, superalcolici e binge drinks.
A tal proposito, uno studio inedito – condotto dal CRA vitivinicolo di Conegliano insieme alla Sezione di nutrizione umana dell’Università Tor Vergata di Roma e anticipato da Confagricoltura al recente Vinitaly – dimostra in modo scientifico che il vino non solo non fa male alla salute ma che, se fatto seguendo le opportune tecniche di produzione, bevuto in modo moderato e abbinato a determinati alimenti, può far bene.
Lo studio ha anche esaminato gli effetti fisiologici sull’uomo legati all’assunzione di vino, rilevando enormi differenze fra consumo a digiuno o durante un pasto. E non un pasto qualsiasi, ma a base di pasta, cereali e verdure, vale a dire i piatti tipici della dieta mediterranea. Sono stati analizzati i diversi effetti del consumo dei vini sull’organismo umano quando avviene in abbinamento a vari alimenti. Alcuni cibi, infatti, sono in grado di attivare geni che portano a detossificare l’organismo. Se, dunque, non ci si deve stancare di ripetere che l’abuso di alcol è fortemente dannoso alla salute, è altrettanto vero che si fa spesso troppa confusione tra vino, superalcolici e binge drinks, dimenticando che nel vino sono contenute anche sostanze nutrizionali e salutari e che nel consumarlo sono fondamentali le abitudini e i comportamenti.