Nomisma presenta il “wine monitor”
e indicazioni strategiche sui consumi di vino nei vari mercati mondiali, secondo
gusti, consumo, canali distributivi, norme all’ingresso e vincoli tariffari che non sempre
sono facili da decifrare e tradurre in scelte aziendali. Il tutto, in tempo reale
Il mercato del vino cambia velocemente, è sempre più dipendente dall’export e quindi dipendente da mercati anche molto diversi fra loro. Nomisma ha lanciato Wine Monitor, un osservatorio che si propone di guidare i produttori nella ricerca dei mercati migliori per il vino italiano e per il loro sfruttamento
Informa la Cia di Cuneo “Attraverso un sito dedicato (www.winemonitor.it) le imprese potranno disporre di dati, informazioni e indicazioni strategiche sui consumi di vino nei vari mercati mondiali. Compresi le caratteristiche e i fattori di successo che variano di importanza fra paese e paese: se negli Stati Uniti, ad esempio, c’è attenzione per il vitigno e per il brand, in Germania conta soprattutto l’origine. Ogni mercato ha le sue peculiarità in termini di gusti, consumo, canali distributivi, norme all’ingresso e vincoli tariffari che non sempre sono facili da decifrare e tradurre in scelte aziendali. In uno scenario contraddistinto da consumi in continuo e strutturale diminuzione a livello nazionale e, all’opposto, da crescite esponenziali nei paesi extra-europei, le imprese italiane del vino hanno sempre più bisogno di strumenti utili alla comprensione delle tendenze e delle dinamiche in atto nei diversi contesti di consumo. Wine Monitor nasce per questo, per aiutare i produttori italiani a capire in maniera approfondita e in tempo reale i cambiamenti nel mercato del vino, sia a livello nazionale che mondiale”.