Nitrati, road map per le zone vulnerabili

Lo studio completato dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, scagiona definitivamente l’allevamento e accerta la responsabilità nell’inquinamento delle acque sotterranee di settori diversi: dai fanghi di depurazione agli scarichi civili.
Dalla road map per arrivare alla revisione delle zone vulnerabili ai nitrati dipende il futuro della nostra produzione – afferma il direttore di Coldiretti Piemonte, Antonio De Concilio –. In Piemonte, terra particolarmente vocata alla zootecnia, dobbiamo salvaguardare i prodotti provenienti dai nostri allevamenti: carni, salumi e formaggi, dalle tome al gorgonzola, messi a rischio da una scorretta delimitazione territoriale, che aumenta i costi di produzione a carico delle imprese impedendo in molti casi l’ampliamento delle stesse”.
Positiva, quindi, la proposta dei ministri dell’Agricoltura Maurizio Martina e dell’Ambiente Gianluca Galletti di accelerare i tempi e prevedere la presentazione entro il 17 marzo delle proposte per la revisione delle zone vulnerabili. Questo a seguito dell’accordo di Milano di metà dicembre sottoscritto con il governo dal presidente Roberto Moncalvo.
“Dallo studio dell’Ispra emerge, finalmente, una rappresentazione diversa da quella storica che assegna al settore zootecnico l’unica responsabilità dell’inquinamento delle acque – dice il vicepresidente di Coldiretti Piemonte Roberto Cabiale –. Viene ribadito, infatti, come il contributo dell’allevamento non sia mai superiore ad un terzo del totale complessivo dell’inquinamento”.
“Coldiretti Piemonte auspica che la nostra Regione rispetti la data del 17 marzo per portare una proposta, supportata da dati tecnici, al tavolo di lavoro, convocato in sede congiunta dai ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, affinché la discussione sulla nuova delimitazione territoriale possa poi passare a livello europeo. Coldiretti cercherà di dare il proprio massimo supporto.”, conclude Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte.