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Nel settore del legname la burocrazia produce carta


Pretende norme più certe il settore della selvicoltura cuneese, a poche settimane dall’entata in vigore del nuovo Regolamento europeo 95/210. Il prossimo 3 marzo sarà operativo, infatti, il nuovo testo che vieta alle aziende che introducono in Europa prodotti a base di fibre di legno l’immissione e il commercio di prodotti di origine illegale, obbligando così le aziende stesse a garantire l’origine legale del legname e dei suoi derivati. Di per sé una normativa, come spesso accade, positiva nella logica ispiratrice, ma che rischia di trasformarsi in un boomerang per le aziende del comparto, visto l’ennesimo carico burocratico che produrrebbe a loro carico.
Il nuovo testo prevede, infatti, che vengano indicate: informazioni concernenti l’approvvigionamento dell’operatore per quanto riguarda il legno o i prodotti da esso derivati immessi sul mercato; le procedure di valutazione che consentono di analizzare e valutare il rischio che il legno o i prodotti da esso derivati immessi sul mercato siano di provenienza illegale; le procedure di mitigazione del rischio.
“Senza linee guida regna un clima di incertezza che non favorisce il settore – afferma Enrico Allasia, vice-presidente di Confagricoltura Cuneo -. Certo è che i piccoli proprietari e commercianti sono al cospetto di oneri burocratici aggiuntivi. La Confagricoltura è impegnata affinchè questa norma non valga per il legname nazionale e non si applichi ai piccoli proprietari di boschi, che sarebbero disincentivati alla pulizia dei fondi. La tracciabilità potrebbe garantire maggiore qualità e retribuzione del legno, ma il tutto non è scontato visto che potrebbe anche comportare un ulteriore aggravio di costi. I nostri boschi a differenza di altre nazioni europee non sono in pianura e questo già ci penalizza in trasporto, taglio e gestione. Se questi oneri non vengono ‘ammortizzati’ dal sistema Paese sarà difficile recuperare le nostre aree di montagna”.
Se la norma dovesse restare invariata, per operatori e commercianti sarà vietato immettere sul mercato UE legname tagliato illegalmente e prodotti da esso derivati; gli operatori che immettono per la prima volta sul mercato UE legname e derivati dovranno verificare l’origine legale delle merci. La norma impone inoltre l’obbligo della tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti per i commercianti attraverso il mantenimento per cinque anni di un registro con il nome dei fornitori e dei clienti.