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Negoziati TTIP quali opportunità


Il Parlamento Europeo ha approvato all’inizio del mese una risoluzione non legislativa (atto che delinea le condizioni poste dal Parlamento nei confronti della Commissione europea per un buon accordo) in merito ai negoziati commerciali bilaterali tra l’UE e gli USA (TTIP).
Nonostante molti aspetti del trattato siano già stati discussi dai negoziatori, si è ancora lontani dalla definizione dell’accordo.
Su alcune questioni è stato posto l’accento proprio nella risoluzione approvata dal Parlamento Europeo.
Tra le condizioni che gli eurodeputati pongono alla Commissione c’è quella di un accordo “equilibrato”, che apra il mercato statunitense alle imprese europee senza abbassare gli standard UE e riconoscendo il valore delle indicazioni geografiche.
I deputati europei inoltre si dichiarano favorevoli al proseguimento dei colloqui, purché si arrivi ad un accordo “bilanciato”, con benefici condivisi tra tutti gli Stati membri. Il trattato dovrà anche favorire un “ambiente economico trasparente, efficace e propizio alla concorrenza”, che superi le barriere commerciali non tariffarie.
Restano tuttavia da vedere ancora le regole tecniche che disciplineranno gli scambi commerciali, un punto delicato – questo – sul quale l’Europa dovrà evitare eccessive concessioni che potrebbero favorire il forte potenziale esportativo degli USA, specie in comparti particolarmente “sensibili”.
L’accordo con gli Stati Uniti può essere una grande opportunità per le nostre imprese, a condizione che vengano tutelati determinati standard e ci siano requisiti uguali per entrambi gli attori dell’accordo: è fondamentale – infatti – la reciprocità di regole e standard normativi. La logica – l’Europa ne è consapevole – deve essere win-win, ovvero vantaggiosa per entrambe le parti.
Una volta elaborato dai negoziatori, per entrare in vigore, l’accordo TTIP UE-USA dovrà essere approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio UE.
Non si esclude un’accelerazione dell’iter per arrivare alla firma del trattato prima delle presidenziali americane.

(Fonte: Confagricoltura)