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Negli ultimi sei anni, in Piemonte ha chiuso una stalla da latte su cinque. Ecco come cambia il panorama zootecnico


Con il 31 marzo 2015 si è concluso il regime delle quote, strumento di politica agricola comunitaria di contingentamento delle produzioni che per trent’anni, pur con molti punti deboli ed evidenti distorsioni sul territorio, ha contribuito a sostenere il prezzo del latte soprattutto in Italia, con valori mediamente superiori del 10-15% rispetto alla media UE, senza ostacolare un importante processo di ristrutturazione e concentrazione degli allevamenti.

VOLATILITA’ DEI PREZZI

Negli ultimi anni, rileva uno studio pubblicato dalla Regione Piemonte, il principale fattore di criticità è la estrema volatilità dei prezzi, sia sul versante dei ricavi che di quello dei costi di produzione, accentuata dalla progressiva riduzione dei meccanismi di protezione UE, nonché da fattori economici e finanziari di carattere internazionale (in particolare l’andamento del mercato mondiale, oggetto di forte perturbazione per gli squilibri fra domanda ed offerta delle produzioni).

PRODUZIONE IN AUMENTO

Sempre secondo i dati diffusi dalla Regione Piemonte, la produzione nazionale nelle ultime 5 campagne è aumentata progressivamente fino a superare i 12 milioni di t nel 2017/18, terza campagna senza il regime delle quote. Questo trend ha caratterizzato anche la produzione piemontese: +16%, uno dei maggiori incrementi a livello nazionale. Nell’ultima campagna il volume consegnato è stato di oltre 1,09 milioni di t.

Il numero di allevamenti italiani si è ridotto a 27.100; in Piemonte ad oggi operano 1.700 aziende (-20% negli ultimi 6 anni). Gli allevamenti piemontesi da latte sono perlopiù localizzati nelle province di Cuneo (48% delle aziende, 54% della produzione) e Torino (36% delle aziende, 31% della produzione).

DIMENSIONI ALLEVAMENTI

Nell’ultimo quinquennio la produzione media di latte per allevamento è aumentata in Italia del 36%, in Piemonte del 40% (da 447 a 633 tonnellate/anno). La dimensione media degli allevamenti piemontesi è di oltre un terzo superiore a quella nazionale, nonostante che molte imprese abbiano modeste dimensioni: più del 27% delle aziende consegna meno di 100 t/anno di latte, circa il 1,5% della produzione regionale, mentre oltre il 19% delle aziende produce oltre 1000 t/anno, più del 70% del volume complessivo consegnato agli acquirenti.

PARCO ACQUIRENTI

Il processo di ristrutturazione e riorganizzazione del settore ha riguardato in questi anni anche le imprese di raccolta del latte; oggi il numero di acquirenti è sostanzialmente stabile (circa 1.450 in Italia, di cui 69 in Piemonte). La quantità media di latte raccolto in Piemonte è circa 14.000 t/anno; le imprese che ritirano più di 50.000 t/anno (7% degli acquirenti) trattano oltre il 60% del latte. Complessivamente, sono raccolte oltre 984.000 t di latte; poco meno del 10% proviene da allevamenti di altre regioni, perlopiù la Lombardia. I soggetti cooperativi (42% degli acquirenti) raccolgono il 40% del latte.

Il peso delle vendite dirette sulla produzione commercializzata è in leggero incremento, pur rappresentando una frazione limitata (3,3% in volume nel 12% delle aziende su base nazionale, 2% del volume nel 22% degli allevamenti in Piemonte, dove prevalgono strutture di limitate dimensioni ubicate nelle aree montane). Cresce il numero di aziende che operano su entrambi i canali di commercializzazione.