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Moscato, ma i Sorì non sono stati premiati


In quindici anni di attività il Coordinamento Terre del Moscato non ha mai voluto mettere naso nelle trattative tra industriali e parte agricola per quanto riguarda la partetica per stabilire le rese e i prezzi dell’uva moscato. Crediamo che questi accordi devono essere presi tra le parti in causa.
Al termine delle trattative cerchiamo però di porci alcune domande.
Perchè quest’anno non si è voluto premiare i produttori di uva moscato dei vigneti più difficili i cosidetti Sorì?
Già nella commissione istituita dalla Regione Piemonte la parte industriale è sempre stata restia a riconoscere il sacrificio di questi contadini.
Quest’anno anche la parte agricola formata per lo più da sindacalisti (i veri produttori erano pochini) non ha più voluto saperne.
Ci dispiace innanzitutto per i produttori ma la nostra preoccupazione è anche per il territorio.
Tutti ormai riconoscono che il Moscato è nato in questi vigneti che oltre a dare la qualità sono delle opere d’arte per il turismo.
La cosa più importante, a nostro avviso, è che molti stanno abbandonando questi vigneti vendendo i diritti per terre più abbordabili.
Là dove c’erano vigneti che ci salvavano dalle frane ora ci sono dei gerbidi molto pericolosi.
Sappiano pertanto coloro che non hanno voluto questo piccolo contributo che in caso di disastri come sono avvenuti recentemente nella zona del Prosecco e prima ancora alle Cinque Terre la responsabilità morale per danni a cose e a persone cadrà inevitabilmente su loro.

Giovanni Bosco,
presidente Coordinamento Terre del Moscato