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Montagna, la Cia si mobilita sull’indennità compensativa


La Cia del Piemonte è fermamente convinta della necessità di sostenere i territori montani e le genti che abitano e vivono quotidianamente questi luoghi, soprattutto gli agricoltori che con la loro attività contribuiscono ad un uso continuato delle superfici agricole ed alla cura dello spazio naturale.
L’agricoltura di montagna, oltre alla produzione di alimenti di alta qualità, fornisce molteplici servizi per la comunità, come il mantenimento di un paesaggio aperto e fruibile, la conservazione della biodiversità, la protezione delle risorse naturali, il mantenimento di un livello minimo di popolazione, la salvaguardia delle infrastrutture e la conservazione della cultura e delle tradizioni.
La struttura del settore agricolo in montagna è pero’ caratterizzata da aziende alle quali mancano le condizioni strutturali atte a garantire redditi e condizioni di vita equi. Per assicurare un futuro all’agricoltura di montagna è necessario riconoscere una compensazione per le sue prestazioni a favore del bene comune che sia adeguatamente elevata e che corrisponda alle molteplici funzioni svolte dall’agricoltura in tali aree.
L’indennità compensativa ha dimostrato, in questi anni, di essere uno strumento di parziale perequazione dei minori redditi realizzati dalle aziende agricole di montagna. E’ un aiuto che serve per indennizzare gli agricoltori dei maggiori costi produttivi e della perdita di reddito causati dagli svantaggi materiali che ostacolano la produzione agricola in montagna.
Non sono ancora chiare le intenzioni della Regione circa il futuro dell’indennità compensativa. La Cia del Piemonte è pronta a discutere di criteri e parametri ed anche della ricostruzione dei meccanismi di calcolo del premio, ma su una cosa non è disposta a transigere: il livello complessivo degli aiuti alla montagna non puo’ essere ridotto, anzi deve essere incrementato.
L’agricoltura di montagna potrà sopravvivere solamente se otterrà un sufficiente livello di riconoscimento del suo ruolo da parte dell’intera società e se quest’ultima sarà in grado di comprendere la necessità di mettere in atto delle misure di aiuto all’altezza.

Lodovico Actis Perinetto, presidente Cia Piemonte