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Mercato del latte la situazione peggiora


I produttori di latte in Francia ed in Belgio stanno protestando contro il crollo del prezzo del latte. Questo calo è il risultato di una situazione complicata nella quale gli speculatori, grande distribuzione ed industria casearia comprese, prosperano. Da una parte la produzione di latte è in aumento, dall’altra il consumo e le esportazioni verso l’estero sono in diminuzione.
Per questo motivo Erwin Schöpges, membro dell’associazione europea dei produttori di latte ha chiesto che si torni a regolare la produzione. “Ma se gli allevatori belgi e francesi piangono – dichiara il presidente della Cia di Cuneo, Roberto Damonte – i nostri non stanno certo meglio. Non solo l’attuale prezzo del latte alla stalla non copre i costi di produzione ma, secondo le ultime rilevazioni dell’Osservatorio Ismea sui prezzi delle materie prime alimentari, le quotazioni alla stalla dei bovini da carne continuano a calare.
Per ogni capo venduto gli allevatori rischiano di perdere da 20 a 30 centesimi al chilo. Che per vitelloni da 700 chilogrammi l’uno fa una perdita di almeno 200 euro a capo. In Italia è tutto pronto per far partire un piano di rilancio per il settore zootecnico simile a quello che i francesi stanno predisponendo in fretta e furia. Il pacchetto di misure anti crisi è in rampa di lancio dalla fine dello scorso anno quando la Commissione europea ha dato il via libera al disciplinare del “vitellone ai cereali” che permetterebbe agli allevatori di apporre un sigillo di qualità alla carne italiana. Il piano giace al Ministero delle Politiche Agricole in attesa del relativo decreto, senza il quale non può decollare neppure il Sistema qualità nazionale”.