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Mele, produzione stimata in calo del 3 per cento in Italia, quasi dimezzata in Polonia, in aumento in Francia


Con il caldo al via la “vendemmia delle mele” in Italia con una produzione stimata in calo del 3% rispetto allo scorso anno per un totale che sfiora i 2,2 milioni di tonnellate nel 2019 per quello che è il frutto nazionale più consumato nel nostro Paese.

E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Prognosfruit in occasione dell’inizio della raccolta per le varietà più precoci come la Gala, la prima ad essere staccata.

L’Italia si classifica al secondo posto tra i paesi produttori dell’Unione Europea dove la produzione è stimata in 10,6 milioni di tonnellate in calo del 20%, con in testa la Polonia dove si è verificato un crollo della produzione del 44% per un totale di 2,7 milioni di tonnellate mentre al terzo posto si piazza la Francia con circa 1,7 milioni tonnellate (+12%).

Tra l’ampia gamma varietale che può vantare l’Italia, spicca la Mela Rossa Cuneo Igp, riconoscimento ottenuto a livello comunitario nel 2013. 

La produzione di mele piemontesi, tipica della zona compresa tra Pinerolo e Cuneo coinvolge più di 4 mila aziende ed una superficie di oltre 6 mila ettari.
“Il successo delle mele in Italia è anche legato alle riconosciute proprietà salutistiche che ne fanno un sinonimo di salute e benessere e, mai come ora, i consumatori sono particolarmente attenti a questi aspetti – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale -; le mele piemontesi sono molto apprezzate all’estero: il mercato indiano, ad esempio, richiede soprattutto le varietà Gala e Red Delicious ed un viaggio di 4 settimane non ne altera il gusto. La nostra regione esporta, infatti, l’80% della produzione ed i Paesi arabi sono già grandi consumatori delle nostre mele, oltre a Canada, Stati Uniti ed Europa. Aprirsi a nuovi mercati rappresenta per le nostre imprese – concludono Moncalvo e Rivarossa – una opportunità molto interessante anche per far fronte a situazioni come quella russa in cui l’embargo continua a provocare pesanti ripercussioni dal 2014 ad oggi. Ai consumatori ribadiamo l’importanza di verificare l’etichetta nel momento in cui acquistano la frutta  e di recarsi direttamente dai produttori nei punti vendita aziendali per incentivare concretamente l’acquisto delle produzioni del nostro territorio”.