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Manifesti dei Comizi Agrari donati all’Apa di Cuneo


Una ricca collezione storica di manifesti, affiche e documenti che raccontano l’evoluzione dell’agricoltura cuneese agli albori del secolo scorso, è stata acquisita dall’Associazione provinciale allevatori. La donazione è della signora Felicina Soleri, nipote dell’insigne agronomo e cavaliere del lavoro Emanuele Soleri che fu presidente del Comizio agrario di Cuneo a inizio Novecento.
Una volta recuperati e messi in sicurezza con un adeguato restauro conservativo, alcuni di questi preziosi reperti dedicati alle principali mostre, fiere e rassegne dell’epoca, verranno esposti nella “Casa della Piemontese” (primo museo virtuale con allestimenti multimediali che racconta la filiera della nostra pregiata Razza bovina) in via di ultimazione presso l’Anaborapi di Carrù.
“Per il mondo allevatoriale – spiega il direttore dell’Apa Bartolomeo Bovetti – è un’importante acquisizione, testimonianza di un periodo storico in cui l’agricoltura della Granda ha conosciuto, grazie anche all’impulso di personaggi come Soleri, una decisiva fase di trasformazione”. In quegli anni si stavano raccogliendo i frutti della vasta opera svolta già nell’Ottocento da grandi figure quali Cavour e il marchese di Sambuy, per i quali l’agricoltura nel suo complesso (dalla viticoltura alla zootecnia, dalla frutticoltura alla cerealicoltura, oltre alla tradizionale bachicoltura) poteva diventare una fonte di ricchezza per la provincia.
Nel periodo in cui Soleri guidò il Comizio agrario cuneese, vennero poste le basi del futuro sviluppo, con manifestazioni promozionali che ebbero largo successo in ambito rurale, e di cui i manifesti ora in dotazione all’Associazione allevatori rappresentano la migliore dimostrazione. “Nel porgere i più sentiti ringraziamenti – ha scritto Bovetti alla signora Soleri – desidero assicurarle che tutto il materiale sarà catalogato e la parte riguardante l’attività zootecnica sarà collocata nel Museo della razza Piemontese. Certo che apprezzerà la nostra iniziativa che consentirà di contribuire alla conoscenza storica della nostra realtà zootecnica ed a conservare memoria dell’attività dei Comizi agrari che per tanti anni rappresentarono l’unica forma organizzata operante nel mondo agricolo attraverso iniziative di formazione e di assistenza tecnica”.
E’ da sottolineare che oggi, dei 310 Comizi agrari nati in Italia, rimane in vita soltanto quello di Mondovì, di cui fu primo presidente il marchese Emilio Bertone di Sambuy, e che con il nuovo statuto approvato nel 1995 continua tuttora la sua attività scientifica e divulgativa (frutticoltura, orticoltura e giardinaggio, enologia e degustazione) sotto la presidenza di Oreste Bertola.

(nella foto: il presidente Roberto Chialva con la preziosa collezione del Comizio Agrario)