Mais Mon 810 ok alla distruzione
Le leggi vanno rispettate anche per evitare i rischi di contaminazione in un Paese in cui 8 italiani su dieci (76 per cento) si oppongono al biotech nelle campagne per difendere ambiente e distintività delle produzione agricole.
E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in riferimento alla distruzione delle coltivazioni illegali di mais Mon 810 transgenico da parte del Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con la Forestale regionale e su delega della Procura della Repubblica di Udine.
Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura – sottolinea Moncalvo – non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy”.
Secondo una analisi della Coldiretti nell’Unione Europea nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810). In Italia il decreto legge del 24 giugno 2014, n. 91 ha finalmente previsto le sanzioni a carico di chi semina Ogm che – ricorda la Coldiretti – vanno dalla reclusione da sei mesi a tre anni con una multa che può arrivare anche a trentamila euro.
Alle Regioni – precisa la Coldiretti – spetterà di definire, nell’ambito del proprio territorio e sulla base dei rilievi effettuati dagli organi di polizia giudiziaria, modalità e tempi delle misure che il trasgressore dovrà adottare, a proprie spese, per rimuovere le coltivazioni vietate. La disposizione nazionale – conclude la Coldiretti – si va ad aggiungere all’accordo politico raggiunto in Europa dai ministri dell’Ambiente dell’Ue che, dopo quattro anni di dibattiti, lascia liberi gli Stati membri di coltivare o di vietare gli Ogm sul loro territorio.