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Ma sui nitrati occorre un nuovo appoccio


“Il mondo agricolo rimane in attesa che il nuovo decreto effluenti venga emanato, ma ricorda alla politica che si impone un nuovo approccio alla questione nitrati che tenga conto del fatto che, come accertato dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), soltanto una percentuale del 10% delle acque contaminate dai nitrati può essere attribuita agli effluenti degli allevamenti distribuiti nei campi, mentre il resto è dovuto agli scarichi civili e industriali”.
E’ il commento di Gabriele Carenini, vice presidente Cia Piemonte, all’annuncio dell’accordo al Tavolo dei nitrati tra il ministero delle Politiche agricole e il Ministero all’Ambiente.
“Un nuovo approccio è indispensabile – osserva ancora Carenini – per non limitare ulteriormente la competitività della zootecnica italiana, che già non gode di buona salute, nel contesto internazionale, con e conseguenti pesanti ripercussioni negative sulla produzione agricola, l’occupazione e la tutela del territorio”.
Il vicepresidente di Cia Piemonte ricorda anche che “l’accordo Stato-Regioni prevedeva l’impegno ad individuare degli strumenti finanziari necessari per concorrere agli investimenti aziendali diretti all’adeguamento infrastrutturale degli obiettivi di stoccaggio degli effluenti e, infine, lo sviluppo di specifiche misure per la valorizzazione della sostanza organica adottando procedure agevolate di recupero, ma tale impegno sembra sia svanito nel nulla”.