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Ma la produzione di latte continua a scendere


I dati del Sian confermano che in Italia la produzione di latte è in continua flessione. Al 30 novembre 2013, infatti, la produzione nazionale, pari a 6.981.381 tonnellate, ha fatto registrare una riduzione di circa 120.000 tonnellate rispetto alla campagna dello scorso anno, quando già non si era superata la quota assegnata al nostro Paese. Il settore è da tempo in difficoltà. I margini di guadagno per gli allevamenti restano bassi.
Il vice presidente regionale della Cia del Piemonte Lodovico Actis Perinetto, dopo aver sottolineato che il recente accordo sul prezzo del latte alla stalla raggiunto in Lombardia (44,5 cent/litro) è molto importante perché storicamente fa da traino a quelli nelle altre regioni, ha chiesto all’assessore Sacchetto la convocazione urgente di un tavolo regionale per sollecitare l’industria lattiero casearia piemontese ad applicare anche nella nostra Regione il prezzo stabilito in Lombardia.
“Prendo atto delle richieste di convocazione di un tavolo regionale – ha risposto l’assessore Sacchetto – utile a riflettere sinergicamente con le parti coinvolte sulle strategie da adottare in Piemonte. Credo non sia un caso che l’indice impiegato nella campagna 2011/2012, che ha rappresentato il prezzo ufficiale nella nostra Regione dal 1 aprile 2011 al 31 marzo 2012, nel mese di dicembre 2013 abbia registrato un dato pari a 0,43851 euro al litro, confermando un trend in crescita nel corso degli ultimi mesi e mantenendo dunque tutta la sua attualità e correttezza rispetto a specifici momenti del mercato del latte.
Le evoluzioni del suddetto mercato a livello mondiale e la fine del regime delle quote fra poco più di un anno devono stimolare riflessioni approfondite finalizzate all’individuazione di prospettive operative. Sarà mia cura nei prossimi giorni contattare le parti agricola e industriale per valutare la disponibilità a discutere insieme”.
L’Alleanza delle cooperative agroalimentari, visto che la quota nazionale di produzione di latte non sarà superata nemmeno quest’anno, ha avanzato al ministero delle Politiche agricole la proposta ridurre del 10% l’ammontare del prelievo supplementare per la campagna in corso. In questo modo gli allevatori potrebbero agevolmente aumentare la produzione al fine di contenere i costi.
La proposta però confligge con la normativa Ue, in quanto l’entità del prelievo è fissato dalla Ue e non può essere modificata dagli Stati Membri.

(fonte: Cia Piemonte)