Sezioni


Luppolo, è l’ora della filiera italiana


Al via il progetto “Luppolo.it”, affidato dal Ministero per le Politiche agricole al Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), con l’obiettivo principale di incrementare la sostenibilità e la competitività della filiera brassicola nazionale.

Attraverso il miglioramento competitivo e qualitativo delle materie prime (orzo e in particolare luppolo), il Crea coordinerà le attività per realizzare una filiera della birra artigianale 100% made in Italy.

Non tutti sanno, infatti, che le materie prime oggi sono quasi
interamente importate dall’estero. Un circuito italiano di coltivazione del luppolo potrebbe contribuire alla diffusione di una diversa qualità delle materie prime e del prodotto finale, dovuta all’unicità e alla particolarità della geomorfologia del territorio nazionale.

Dopo aver identificato attraverso mappe tematiche le aree adatte alla coltivazione del luppolo e le varietà internazionali maggiormente diffuse in Italia, verrà stimata la loro adattabilità al nostro territorio e valutata la resa qualitativa e organolettica della birra prodotta.

Ma non solo. I ricercatori proporranno strumenti operativi per una gestione meccanizzata del luppoleto in grado di ridurre l’apporto di manodopera nel ciclo produttivo. Inoltre, nell’ottica di attuare in futuro un programma di breeding, verrà analizzata la variabilità genetica dei luppoli spontanei reperiti in alcune regioni d’Italia.

Ed ancora, sarà valutato lo stato fitosanitario dei luppoleti considerati con il chiaro intento preventivo di individuare le fitopatie ed i fitofagi maggiormente diffusi.

In aggiunta, si cercherà di produrre birre artigianali 100% made in Italy, a partire dalla combinazione di orzi dall’elevata qualità maltaria con il luppolo italiano.
Infine, il Crea analizzerà le dinamiche economiche-strutturali della filiera, favorendo processi di cooperazione fra gli attori del settore.

(Fonte: Confagricoltura)