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L’Italia dispone il test diagnostico sulle carcasse dei cinghiali, principali vettori del dilagare della peste suina in Europa


Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia hanno iniziato a registrare casi di PSA (Peste Suina Africana) soprattutto su cinghiali selvatici, ma anche in alcuni allevamenti di maiali. Dal Baltico il virus si è spostato a sud, in nazioni come l’Ucraina e la Moldavia per poi arrivare in Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Romania. Infine alcuni casi nel cinghiale sono stati segnalati in Belgio (regione di Etalle – Provincia del Lussemburgo), stato in cui la PSA era stata vista per l’ultima volta oltre 30 anni fa (1985).

La Peste Suina Africana è una malattia infettiva virale che rischia di coinvolgere anche l’Italia con pesanti ricadute sul nostro sistema allevatoriale. La malattia è innocua per l’uomo, ma è letale per i maiali, e i principali vettori di diffusione sono i cinghiali e i prodotti a base di carni suine.

La Danimarca, per proteggere i propri allevamenti di suini, ha iniziato a costruire una recinzione di 70 km lungo il suo confine per tenere lontani i cinghiali che entrano nel Paese dalla Germania nel tentativo di prevenire la diffusione della peste suina africana. Il governo danese teme che le sue esportazioni di carne suina fuori dall’Ue – stimate in 1,4 miliardi di euro l’anno – potrebbero essere colpite dalla peste suina africana.

Anche governo polacco, per cercare di mantenere il controllo sulla diffusione della peste suina africana, ha annunciato di voler eliminare la totalità della popolazione di cinghiali che in quel Paese s’aggira intorno alle 215 mila unità.

Il nostro Ministero della Salute, per identificare il più precocemente possibile un’eventuale introduzione del virus nel nostro Paese, ha disposto che vengano sottoposte a test diagnostico tutte le carcasse di cinghiale, “sia in caso di ritrovamento nei boschi o nei parchi, sia in esito ad incidenti stradali, nonché in occasione di abbattimenti di animali poco o scarsamente reattivi, ad esempio in prossimità dei centri abitati”.

Alla luce di quanto sopra, l’eradicazione dei cinghiali si rivela ogni giorno sempre più necessaria, non solo per i danni che procurano alle aziende agricole e perché mettono in pericolo la sicurezza dei cittadini, ma anche perché possono essere all’origine della diffusione di gravissime epidemie.

 

(Fonte: Cia Piemonte)