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L’industria agroalimentare cerca partners nella Granda


Da anni gran parte della frutta da industria della provincia di Cuneo, in particolare mele, pesche e pere, prende la strada dell’Emilia Romagna e del Trentino Alto Adige per essere trasformata e dunque creare valore aggiunto ai prodotti finiti ed alle aziende di quelle aree.

VALORE AGGIUNTO
Il primo risultato evidente è che i costi di trasporto – da 4 a 6 centesimi al chilo – penalizzano i produttori piemontesi, andando a gravare su valori di mercato di tale tipologia di frutta già estremamente bassi. Un primo dato emblematico è il valore del trasporto della frutta a destinazione industriale che somma ad oltre 15 milioni di euro all’anno.
FinGranda SpA – società partecipata da FinPiemonte SpA – su sollecitazione dei vari attori della filiera frutticola cuneese ha dato avvio nel 2012 ad un progetto di analisi della reale fattibilità di realizzazione di un nuovo soggetto industriale in grado di creare valore aggiunto da ridistribuire sull’intera filiera, dando vita alla società privata Sviluppo Investimenti Agroindustriali (SIA srl), presieduta da Floriano Luciano, nella quale sono interessati imprenditori di primo piano del settore, come Rivoira (Verzuolo), Alladio (Villafalletto), Astesana (Villafalletto) e Scotta (Verzuolo).

FRUTTINNOVA
Dal 2012 ad oggi SIA srl ha lavorato in modo riservato ma costante per realizzare il piano di business del possibile nuovo soggetto industriale, con il supporto della AGM Projet & Consulting di Milano e della Officina Alimentare di Piombino Dese; a tal fine ha presentato insieme all’Università di Torino un progetto di ricerca sostenuto dalla Regione Piemonte e denominato “FruttinNova”.
Venerdì 9 maggio scorso i risultati della prima fase di studio del progetto FruttinNova sono stati presentati a Savigliano nel corso di una affollata conferenza stampa dal presidente di SIA srl Floriano Luciano, con i membri del Consiglio di amministrazione Marco Buttieri ed Alessandro Alladio, e dall’amministratore unico di AGM P&C Claudio Aruta.

AGROINDUSTRIA A SAVIGLIANO
«Partiamo da una base potenziale di oltre 26 milioni di chili di frutta cuneese trasformabile – osserva Floriano Luciano -, con ampi spazi di crescita, e linee innovative per tipologia di prodotto realizzato, a fianco di produzioni più mature e consolidate, come la purea di frutta. L’obiettivo è realizzare una nuova realtà industriale nell’area a fianco della Saint Gobain, in territorio saviglianese, su oltre 30.000 mq, di cui la SIA srl detiene già un’opzione di acquisto, e garantire a regime una cinquantina di posti di lavoro ed un fatturato di oltre 50 milioni di euro».
Il traguardo fissato per la realizzazione concreta del progetto, svolto essenzialmente con capitali privati, è il 2015; nel frattempo stanno prendendo avvio le valutazioni logistiche e strutturali, nonché il consolidamento della struttura finanziaria e della compagine societaria che realizzerà l’investimento.

UN PROGETTO CONCRETO
«Il progetto sta riscuotendo interesse sia in provincia di Cuneo che fuori dalla Granda – sottolinea Luciano -, in particolare perché è concreto e realistico, non quindi il solito libro dei sogni improbabili messo giù in quattro e quattr’otto; inoltre si basa su numeri reali e dimostra, attraverso questi, che c’è spazio per creare valore aggiunto, sviluppo e posti di lavoro partendo dal vero “core business” cuneese che è l’agricoltura, l’agroindustria di qualità e nel caso specifico la frutticoltura».

Osvaldo Bellino

(nella foto, da sinistra: Claudio Aruta, Floriano Luciano, Marco Buttieri ed Alessandro Alladio, e dall’amministratore unico di AGM P&C Claudio Aruta.