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L’Europa sblocchi gli aiuti all’ortofrutta


“L’embargo deciso dalla Russia colpisce duramente l’Italia e con essa la nostra regione in particolare per la produzione frutticola – evidenzia il vicepresidente di Coldiretti Piemonte Roberto Cabiale – aggravando ulteriormente una crisi senza precedenti”. L’improvvisa decisione della Commissione europea di sospendere le misure di emergenza introdotte dopo l’embargo russo a sostegno della frutta e verdura deperibile rappresenta un’ ulteriore tegola per i produttori anche di pesche e nettarine, per i quali si stava tentando di ottenere l’inclusione nell’elenco delle produzioni ammesse ad usufruire anche degli interventi previsti dalle norme comunitarie per l’embargo.
“Per ottenere questo risultato, proprio in queste ore abbiamo chiesto all’Assessore all’agricoltura Giorgio Ferrero di affiancare l’azione della nostra Confederazione anche per rimuovere le enormi difficoltà di applicazione delle misure volte a fronteggiare la crisi di mercato – continua il presidente Cabiale – e questa tegola crea altre sofferenze al comparto sia dell’ortofrutta che delle altre produzioni della nostra regione destinate all’esportazione verso i paesi dell’est”.
Il blocco è stato determinato da una richiesta esorbitante di intervento da parte dei produttori polacchi – spiega la Coldiretti – i quali avrebbero infatti presentato richieste per l’87% dei fondi destinati a sostenere tutti i produttori comunitari di ortofrutta deperibile, poiché le indennità di ritiro previste risultano molto interessanti in situazioni con costi di produzione più bassi, così come sono in Polonia. Ciò dimostra quanto sia scorretto non tenere conto delle diverse situazioni produttive tra i diversi paesi nella definizione di misure di sostegno che risultano a questo punto particolarmente importanti e urgenti per l’Italia. “L’ortofrutta ed in particolare la frutta, la cui produzione per il 25% viene esportata in Russia, subirà un danno tra crisi di mercato ed embargo che supera i 60 milioni di euro – sottolinea Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte – A ciò si aggiungano i danni indiretti provocati dal rischio di invasione sul territorio nazionale di prodotti di altri Paesi che non possono più trovare uno sbocco in Russia. – così conclude De Concilio – Ora è necessario lavorare ad una soluzione che possa mettere in condizione i produttori di pesche e nettarine di ripartire con risorse finanziarie necessarie alla conduzione aziendale. Le peculiarità della filiera sui nostri territori impongono un adeguamento delle misure d’intervento, di cui abbiamo proposto anche una ipotesi. Poi dovremo imporci una strutturazione diversa della filiera, per evitare di disperdere il valore aggiunto di una produzione straordinaria. Un lavoro da riproporre anche per altre filiere”.

L’AZIONE DEL MINISTRO MAURIZIO MARTINA
A seguito della notizia relativa alla decisione della Commissione europea di sospendere le misure di emergenza, introdotte dopo l’embargo russo per frutta e verdura deperibile, il ministro Maurizio Martina, anche in qualità di Presidente di turno del Consiglio, ha inviato un messaggio al Commissario europeo per l’agricoltura e per lo sviluppo rurale Dacian Cioloş.
Martina ha chiesto al Commissario Cioloş di superare immediatamente lo stop agli aiuti affinché ci sia una risposta concreta per le imprese che non possono tollerare ulteriori ritardi, sottolineando la necessità di intervenire in modo tempestivo per non causare ulteriori danni al settore.