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L’Europa chiede indietro i soldi a Sicilia e Calabria


Gli Stati membri dovranno restituire all’Ue 180 milioni di euro di fondi della politica agricola. È quanto stabilito la scorsa settimana dalla Commissione europea nell’ambito della procedura di liquidazione dei conti.
I fondi ritorneranno nel bilancio dell’Unione per inosservanza delle norme Ue o inadempienze nelle procedure di controllo della spesa agricola.
In realtà, dato che una parte di questi fondi è già stata recuperata, la somma “netta” da rimborsare è di 169 milioni di euro. Nel dettaglio saranno recuperati fondi da 15 Stati membri: Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Polonia, Slovenia, Spagna, Regno Unito e Ungheria.
All’Italia è stata chiesta la restituzione di circa 14 milioni di euro relativi ai fondi della politica agricola dell’Ue che sarebbero stati indebitamente spesi. Di questi, quasi 5 milioni di euro riguardano il settore ortofrutticolo in Sicilia, mentre altri 9 milioni di euro riguardano quello calabrese. Secondo una nota di Bruxelles nel nostro paese “Ci sono carenze ricorrenti nei controlli amministrativi, contabili e fisici” e diverse “lacune nell’applicazione delle sanzioni nel regime di trasformazione di agrumi in Sicilia e Calabria”.