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Le Tavole del Castellinaldo Barbera d’Alba alla prova della ristorazione, probabile l’allargamento dei produttori


Se ancora ce ne fosse stato bisogno, anche il Castellinaldo Barbera d’Alba ha ribadito che la ristorazione è il partner ideale per i vini di Langa e Roero. La conferma è venuta dall’iniziativa “Le Tavole del Castellinaldo”, che ha portato i nove attuali produttori di questa speciale Barbera d’Alba a confrontarsi per un mese intero con i commensali di dieci ristoranti della zona di produzione con un’ulteriore digressione anche nella città di Alba.

In tale ambito, ristoratori e commensali hanno preso in fretta confidenza con la piccola “Carta dei Castellinaldo” ideata per l’occasione e, poco per volta, hanno decretato il pieno successo dell’evento e, di conseguenza, del vino promozionato.

Protagonisti dell’iniziativa sono stati innanzitutto i nove produttori che attualmente dedicano la loro attenzione al Castellinaldo Barbera d’Alba, tutti del paese di Castellinaldo d’Alba, vale a dire Cascina del Pozzo, Cascina Torniero, Cravanzola, La Granera, Marchisio Family, Marsaglia, Morra Stefanino, Selezione Teo Costa e Vielmin.

Altrettanto importante è stato il ruolo svolto dai locali che hanno aderito all’evento: La Trattoria degli Amici e il Ristorante Mongalletto di Castellinaldo d’Alba, dove si è poi svolto anche la serata conclusiva il 1° e il 2 dicembre dedicata agli appassionati di vino e cucina di qualità. A loro si sono accompagnati Il Centro di Priocca, Io e Luna di Guarene, Trattoria Bric e l’Ostu di Dijun di Castagnito, Fuori Tempo di Canale, Di Vin Roero di Vezza d’Alba, Stefano Paganini alla Corte degli Alfieri di Magliano Alfieri e l’Osteria Lalibera di Alba.

Comprese le due serate conclusive, denominate “Il Castellinaldo a Convivio” e dedicate a quegli appassionati che da più tempo condividono la piacevolezza del Castellinaldo Barbera d’Alba, sono state complessivamente stappate e sbicchierate oltre 700 bottiglie di questo vino, confermando da un lato la qualità del prodotto e dall’altra i suoi particolari caratteri, che lo rendono adatto sia a un consumo nei primi anni dalla produzione sia dopo un affinamento più prolungato.

Le prospettive future

Sulla base delle conferme venute da queste attività promozionali, si aprono interessanti prospettive per questo vino, i suoi produttori e le dinamiche di sinergia all’interno del territorio.

Oggi, “Castellinaldo” è un marchio collettivo che consente una gestione preliminare della produzione, ma per i prossimi anni s’intravvedono interessanti sviluppi, che potrebbero ulteriormente qualificare il prodotto e la sua zona di origine.

Al riguardo, ricordiamo che dal 2016 la zona di origine di questo vino, in base al regolamento del marchio collettivo, coinvolge anche numerose colline dei comuni limitrofi (Vezza d’Alba, Guarene, Castagnito, Canale, Priocca e Magliano Alfieri), quelle che hanno rivelato caratteristiche simili per struttura dei terreni e tradizione produttiva.

Pertanto, la schiera dei produttori del Castellinaldo si potrebbe presto ampliare anche ad aziende dei territori limitrofi, favorendo un’ulteriore presenza del prodotto sul mercato e nel consumo.