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Le priorità della politica agricola piemontese


La giunta regionale di Coldiretti Piemonte ha affrontato la riforma della PAC 2014 – 2020. Lo ha fatto alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, invitato dal presidente Roberto Moncalvo.
“Non si è trattata di una riunione formale, anche se abbiamo voluto esternare a Giorgio Ferrero tutta la nostra stima e manifestare la più ampia disponibilità alla collaborazione. Lo abbiamo fatto nel giorno dell’insediamento della Giunta Chiamparino poiché siamo consapevoli dell’importanza del momento attuale che vede la Regione Piemonte impegnata ad elaborare il nuovo Programma di Sviluppo Rurale sulla base dell’accordo Stato–Regioni, avvenuto la scorsa settimana”: ha dichiarato Roberto Moncalvo.
Giorgio Ferrero ha evidenziato l’impegno suo e della Giunta regionale per un programma di sviluppo rurale che fornisca risposte concrete alle imprese agricole piemontesi oggi alle prese con il mercato globale, sempre più complesso. Ha anche evidenziato l’impellente necessità di riformare Arpea, l’organismo pagatore al fine di snellire le procedure e non penalizzare in termini di pagamento le imprese che hanno chiesto i contributi PAC.
Infine, aderendo ad una richiesta di Coldiretti Piemonte, Ferrero ha ricordato la necessità di una sostanziale modifica del regolamento per l’erogazione dei fondi strutturali che debbono privilegiare le imprese condotte dai giovani e quelle che hanno avviato concreti contratti di filiera.
Numerosi gli interventi da parte dei presidenti e direttori delle Coldiretti provinciali del Piemonte. Le conclusioni le ha tirate il direttore regionale Antonio De Concilio: “Coldiretti si è molto impegnata a livello propositivo sia a livello comunitario sia nazionale per una nuova PAC che eviti ogni forma speculativa ed eroghi gli aiuti agli imprenditori attivi, nonché a coloro che, soprattutto nelle zone montane e svantaggiate, pur non essendo imprenditori, svolgono attività agricola. Inoltre, Coldiretti si batte affinché, gli aiuti alla zootecnia vengano erogati all’allevamento tradizionale e non in funzione della sola macellazione. Lo abbiamo fatto – ha concluso De Concilio – nell’interesse non solamente dell’impresa, ma dell’intera economia agroalimentare piemontese”.
Ora la regione Piemonte deve preparare ed inviare le norme applicative della prima versione del PSR all’Unione Europea entro il prossimo 22 luglio. Tempi strettissimi che l’assessore Ferrero si è impegnato a impiegare al meglio.

(nella foto: Giorgio Ferrero)