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Le nuove opportunità della legge sull’enoturismo, tra vino e agevolazioni fiscali


La Legge 205/2017 ha definito, mediante i commi da 502 a 505 dell’Art. 1, la disciplina dell’attività di enoturismo. Già dal nome si evince come si tratti di un sistema di norme che vanno a regolamentare l’attività correlata al settore vinicolo.

Con il termine enoturismo, si legge nella norma, si intendono:

  • tutte le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione,;
  • le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili  alla  coltivazione della   vite;
  • la  degustazione e la commercializzazione delle produzioni  vinicole  aziendali,  anche  in abbinamento ad  alimenti;
  • le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito delle cantine.

Dal punto di vista fiscale, però, è assolutamente interessante rilevare come all’enoturismo si applichino le disposizioni fiscali di cui all’articolo 5 della Legge 30 dicembre 1991, n. 413, vale a dire il sistema di conteggio ai fini della tassazione tipicamente utilizzato dagli agriturismi. Tale regime, si ricorda, è fiscalmente vantaggioso in moltissimi casi, in quanto consente agli agriturismi l’accesso ad un sistema di calcolo delle imposte sui redditi e dell’IVA che si basa su un meccanismo forfettario.

Inoltre, la disposizione precisa che il regime forfettario dell’imposta sul valore  aggiunto di cui all’articolo 5, comma 2,  si applica solo per i produttori agricoli di cui  agli  articoli  295  e seguenti della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del  28  novembre 2006.

La norma, poi, rimanda ad un successivo decreto, che dovrà essere emanato, per la definizione delle linee  guida  ed indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di  qualità, con  particolare  riferimento  alle   produzioni   vitivinicole del territorio, per l’esercizio dell’attività enoturistica.

Infine, viene rammentato come l’esercizio dell’attività enoturistica sia subordinata alla presentazione di apposita SCIA, conformemente anche alle direttive regionali.

In attesa di ulteriori ragguagli normativi circa la disciplina dell’attività di enoturismo, si constata come essa possa essere un tassello importante per il mondo agricolo, con particolare riferimento al Piemonte, dove la viticoltura è estremamente rilevante.

 

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)