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Le indicazioni al Governo sulla nuova Pac


Mino Taricco, parlamentare cuneese del Pd alla Camera dei deputati, è tra i firmatari di una risoluzione, a prima firma del presidente della Commissione agricoltura Luca Sani e approvata venerdì 16 maggio dalla stessa Commissione Agricoltura, che fornisce al Governo alcune linee di indirizzo sulle modalità di attuazione a livello nazionale della riforma della Pac, la Politica Agricola Comune dell’Unione Europea, per quanto riguarda il periodo che andrà dal 2014 al 2020.

LE INDICAZIONI
La risoluzione è stata approvata quasi all’unanimità, con il solo voto contrario della Lega Nord. Nello specifico, la risoluzione ha indicato all’Esecutivo alcuni orientamenti in vari ambiti: in primo luogo, la necessità di trovare una definizione di agricoltore attivo, per premiare i soggetti impegnati realmente nell’attività agricola, e l’opportunità di integrare la lista dei soggetti che non potranno usufruire dei pagamenti diretti. Oltre a ciò, essa, condividendo in linea di massima le proposte del Ministero sugli aiuti accoppiati, ha anche espresso la richiesta di rafforzare il sostegno alle filiere della zootecnia da carne, al settore ovi-caprino e a quello olivicolo. La risoluzione ha poi ribadito la volontà di richiedere la messa in campo di ogni strumento finalizzato a permettere ai giovani agricoltori di poter disporre dell’intero plafond del 2% possibile, utilizzando se necessario anche la riserva nazionale.

SEMPLIFICARE L’AGEA
In aggiunta a questi orientamenti, la risoluzione ha anche voluto sollecitare il Governo ad adottare tutte le misure necessarie a rendere più efficiente e semplificato il funzionamento di Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, degli organismi pagatori e di tutti gli altri soggetti coinvolti nella concessione e nell’erogazione dei benefici connessi alla Pac, e a prospettare risposte all’annoso problema dell’accesso al credito per le imprese agricole, al fine di assicurare il regolare finanziamento dell’attività agricola.

NOTEVOLI MIGLIORAMENTI
Si è espresso con soddisfazione lo stesso Mino Taricco: “La riforma della Pac, che era partita con molte criticità, e che si temeva potesse vedere una forte riduzione di risorse, si sta avvicinando all’attuazione notevolmente migliorata. Le risorse di cui l’Italia potrà far uso, per il periodo che va dal 2014 al 2020, saranno pari a circa 52 miliardi di euro, suddivisi tra 27 assegnati ai pagamenti diretti, il primo pilastro, le risorse conosciute come la Pac, 20,9 allo sviluppo rurale e 4,2 alle organizzazioni comuni di mercato. Le norme comunitarie lasciano una significativa libertà di applicazione ai singoli Stati, ed è necessario che attraverso queste scelte, che dovranno avvenire entro luglio, si operi per renderle coerenti con l’obiettivo di rafforzare quella della vocazione del sistema agroalimentare italiano ad una produzione di elevata qualità e correttamente inserita nel contesto ambientale. Gli agricoltori devono poter contare su un sistema efficiente, efficace e capace di accompagnare la nostra agricoltura nelle sfide che la attendono: un sistema che, come detto, dovrà essere pronto per il mese di luglio, di modo da dare agli agricoltori stessi la possibilità di prepararsi per il 2015, quando questo nuovo regime sarà in vigore”.