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Le guardie forestali diventano carabinieri


Nel Consiglio dei ministri è arrivato al traguardo dell’approvazione definitiva anche il riordino delle forze di polizia, incentrato sull’accorpamento della Forestale nell’Arma dei Carabinieri e sulle alleanze fra le diverse Armi per la gestione dei servizi strumentali, dalle strutture di addestramento alle mense fino ai centri di acquisto.
Il Corpo forestale dello Stato, una delle cinque forze di polizia italiane, specializzata in materia ambientale e con funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, scompare dopo 194 anni di storia. Le competenze e i 7500 agenti passano ai carabinieri. Si attendono però migliaia di ricorsi contro la militarizzazione.

Nei mesi scorsi, la decisione del governo aveva sollevato non poche perplessità. In audizione parlamentare, il procuratore antimafia Roberti aveva spiegato: “Noi siamo contrarissimi alla soppressione del Corpo forestale dello Stato, perché sarebbe come togliere all’autorità giudiziaria l’unico organismo investigativo in materia ambientale che dispone delle conoscenze, delle esperienze, del know-how e anche dei mezzi per poter smascherare i crimini ambientali”.

Secondo il capo della polizia Gabrielli, l’accorpamento è “ragionieristicamente perfetto”, ma rischia di dilapidare un patrimonio di “storia”, “vissuti” e “saperi” perché “l’efficienza non si traduce attraverso una mera semplificazione“.

Contrarie anche le associazioni ambientaliste. “Il rischio è che molti decidano di proseguire la loro carriera altrove, in un altro comparto della pubblica amministrazione – aveva affermato Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente – E il corpo perderebbe pezzi, mentre gli agenti forestali sono già sottodimensionati. In questo senso, perderebbe forza la tutela ambientale”.

(Fonte: Cia Piemonte)