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Le cinque Aratri d’Oro di Confagricoltura Cuneo


Al termine dell’assemblea annuale della Confagricoltura di Cuneo, venerdi 5 luglio a Entracque, le personalità politiche e istituzionali intervenute alla giornata hanno consegnato gli “Aratri d’Oro 2013”, riconoscimenti annuali che l’organizzazione professionale attribuisce ad agricoltori suoi associati che si siano particolarmente distinti nella loro attività, a cinque imprenditori agricoli cuneesi: Bruno Acchiardi (Dronero), Michele Ballari (Cardè), Letizia Bosticardo (Alba), Giovanni Cerrato (Vezza d’Alba) e Giuseppe Fia (Belvedere Langhe). Di ciascuno riportiamo una breve scheda biografica.

Bruno Acchiardi (Dronero)
La famiglia Acchiardi risiede a Dronero da ormai quasi due secoli. Dagli archivi parrocchiali risulta residente in frazione Archero sin dal 1834; in quel tempo l’azienda è condotta da Martino Acchiardi e Margherita Luciano. Attorno al 1930 la conduzione dell’azienda passa nelle mani di Chiaffredo Acchiardi e della moglie Maddalena Giordano che coltivano una decina di ettari di terreno e allevano una trentina di capi tra bovini e ovini. Superati i duri anni compresi tra i due conflitti mondiali l’azienda inizia a crescere di dimensioni. È Bruno, il primogenito di Chiaffredo, a prendere in mano l’attività e a portare avanti il lavoro con il prezioso aiuto della moglie Maria. L’azienda nel frattempo continua a svilupparsi: gli ettari coltivabili aumentano, crescono anche i capi di bestiame (bovini, pecore e agnelli). Dal matrimonio tra Bruno e Maria nascono i figli Silvio e Franco. A quest’ultimo, coadiuvato dalla moglie Ilenia, tocca ora il compito di proseguire la tradizione di famiglia, in un’azienda all’avanguardia nella produzione e vendita di carne bovina piemontese e latte.

Michele Ballari (Cardè)
Michele Ballari nasce nel 1937 a Cardè, in Cascina Pierignola. Il padre Giuseppe era titolare di un’azienda cerealicola e di un allevamento di vacche di razza Piemontese. Nel 1954 l’intera famiglia, composta in tutto da 5 figli, si trasferisce nell’attuale cascina Parato. In qualche anno la cascina diventa proprietà della famiglia Ballari.
Michele nel maggio del 1965 si sposa con Agnese Vassarotti, che dà alla luce i figli Giuseppe, Giovanni, Teresina e Lucia. Michele prosegue nella sua attività e la consolida nel 1979, anno in cui con il fratello Andrea (contitolare dell’azienda) costruisce una stalla per vacche da latte e inizia a riconvertire l’allevamento di Piemontesi in vacche di razza Frisona. Nel 1997 Michele decide di rilevare la quota del fratello Andrea e di diventare proprietario unico di tutto l’allevamento. Fa il suo ingresso in azienda anche il figlio Giuseppe, che contribuisce ad aumentare le dimensioni dell’attività agricola. Nel 2011 Michele decide di passare il testimone di conduzione dell’azienda proprio a Giuseppe, pur non facendogli mai mancare il suo continuo e prezioso supporto. Viene costruita un’ulteriore stalla all’aperto, incrementando così il numero di capi di razza Frisona e la superficie agraria coltivabile.
Oggi l’azienda Parato vanta l’allevamento di circa 150 capi di razza Frisona e una mungitura di circa 6500 quintali di latte con circa 75 giornate piemontesi coltivate.

Letizia Bosticardo (Alba)
Letizia Bosticardo nasce a La Morra nel 1930. Prima di sei fratelli, appena terminata la scuola elementare viene inserita nell’azienda agricola dei genitori a La Morra, dove rimane fino ai 20 anni, quando sposa Teresio Borsa e si trasferisce ad Alba, in località San Rocco Seno d’Elvio. Dal matrimonio nascono tre figli, Carlo, Giuseppe e Renato.
Dopo alcuni anni trascorsi alle dipendenze di un’azienda della famiglia Contratto di Canelli, nel 1968 Letizia e Teresio riescono ad acquistare la Cascina Malone in località Madonna Como ad Alba: un’azienda ad indirizzo zootecnico, cerealicolo, frutticolo e solo in piccola parte viticola. Negli anni seguenti nella zona albese prende il sopravvento la viticoltura, allora Letizia e il marito trasformano la loro azienda a prevalente indirizzo viticolo. Alla scomparsa del marito Teresio, la titolarità dell’azienda passa ai figli Giuseppe e Renato che, coadiuvati da mamma Letizia, ampliano ulteriormente l’azienda fino a renderla una tra le più estese della zona.
Oggi anche i nipoti di Letizia, Daniele e Luca sono parte attiva nella gestione dell’azienda, ma lei continua a seguire con interesse tutte le scelte operate, verificando che l’azienda di famiglia continui ad assicurare la continuità professionale ed economica ai suoi famigliari.

Giovanni Cerrato (Vezza d’Alba)
Giovanni Cerrato, nato nel 1941, risiede da sempre a Vezza d’Alba, nel cuore del Roero. Dopo la licenza elementare svolge diverse attività prima di dedicarsi all’agricoltura. All’età di trentatrè anni si sposa con Teresina dalla quale ha due figli: Gualtiero e Jessica.
Nel 1975 Giovanni acquista i terreni nei comuni di Vezza e Castellinaldo, integrando i terreni del padre Giuseppe, e negli anni successivi mette a dimora i vigneti. Nel 1980 arriva la prima vendemmia. Giovanni, coadiuvato in ogni momento dalla moglie, sviluppa a piccoli passi la cantina, raggiungendo una buona produzione di vini tipici del Roero. Nell’azienda Cerrato vengono vinificati circa 400 quintali di vino all’anno, con uve prodotte dall’azienda, e la produzione ottenuta, circa 50.000 bottiglie, viene venduta in Italia, Svizzera e Germania. Per anni Giovanni Cerrato ha preso parte alla vita associativa della Confagricoltura di Cuneo come membro nelle Sezioni provinciali viticole e rappresentante dell’associazione all’interno della Vignaioli Piemontesi. È stato uno degli artefici della promozione del Roero e dei suoi nobili vini.

Giuseppe Fia (Belvedere Langhe)
Giuseppe Fia nasce a Clavesana nel 1930. Fin da piccolo aiuta il papà Alessandro e la mamma Maddalena, mezzadri prima a Dogliani e poi a Clavesana, macellando i maiali per fare i salami.
Nel 1955, a 25 anni, sposa Giuseppina da cui ha tre figli: Franca, Riccardo e Mario. Nel 1968 la famiglia di Giuseppe riesce a realizzare un sogno: comprare una cascina a Belvedere Langhe con 5 ettari di vigneti, 38 coltivati a foraggere e diversi capi bovini. Nel 1971, alla morte del padre, Giuseppe diventa titolare dell’azienda e, con la moglie, la ingrandisce: oggi conta 65 giornate in proprietà e 20 in affitto e un allevamento di 50 bovini da ingrasso e 200 suini.
Con il figlio Mario, Giuseppe apre anche un mattatoio aziendale per la produzione di salumi e insaccati, dove ogni anno si macellano 400 suini, per servire diverse realtà commerciali del territorio. Ma Giuseppe e la famiglia Fia non si fermano qui: con grandi sacrifici riescono infatti a ristrutturare una vecchia casa e ad aprire l’agriturismo “La ca d’Matia” a Belvedere Langhe, un’accogliente struttura dove soggiornare e degustare tutte le specialità del territorio. A 83 anni Giuseppe è ancora una spalla importante per il figlio Mario e la nuora Laura, chiamati a condurre anche in futuro un vero gioiello nel panorama agricolo cuneese.

(nella foto: la premiazione di Bruno Acchiardi)