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Le ciliegie di Fausto specialità made in Cuneo


Le ciliegie, irresistibili tentatrici, annunciano l’arrivo dell’estate e, da quasi un mese, hanno fatto, puntuali, la loro comparsa, al martedì ed al venerdì, sul banco di Fausto Aimar, giovane agricoltore, al mercato coperto della frutta e verdura in piazza Seminario a Cuneo.
La cerasicoltura nella provincia Granda non ha una grande tradizione nella coltivazione specializzata limitandosi per lo più alla presenza di piante isolate consociate con altre colture. Ma a Tarantasca, da oltre un decennio, Fausto Aimar, sta coltivando, con notevole passione e competenza professionale, un impianto intensivo cerasicolo di una certa importanza, con più di 1.000 piante.

IL FRUTTETO DI TARANTASCA
Il frutteto è composto da piante di ciliegio a basso fusto (da portinnesti nanizzanti) ed è interamente protetto da una rete a maglie fini per la difesa dalla grandine, dall’infestazione di agenti bioticidannosi (insetti e malattie) e, non per ultimo, dalla voracità degli uccelli. Tra i filari fotografo i rami e le chiome dei ciliegi carichi di frutti, tondi, dai colori dalle mille sfumature che vanno dal rosa al rosso vivo, al nero e chiedo i nomi delle tante varietà: Kordia, Georgia, Lapins, Early, Sweet, Regina.
“Per avere le ciliegie migliori non si può prescindere dalla naturalità del prodotto – mi informa Fausto – e, poiché va da sé che meno esse vengono trattate e migliore è la qualità, seguo i princìpi della lotta integrata che prevede un sistema di produzione a basso impatto ambientale per la lotta alla mosca del ciliegio, alla monilia ed al corineo” e mi fa notare le trappole a feromoni con cui cattura gli insetti su dischi gialli adesivi posizionati sulle piante.

CURIOSITA’ E SUGGERIMENTI
“Quest’anno- prosegue Fausto – complice un clima favorevole, ho iniziato la raccolta fin da metà maggio e conto di proseguire fino a fine luglio-primi di agosto” e mi fornisce qualche utile suggerimento: “Per capire bene se una ciliegia è fresca o poco trattata – mi rivela – bisogna osservare con attenzione il gambo: se è secco significa che il prodotto è in giro da diversi giorni; se, invece, il gambo è verde possiamo stare tranquilli perché è indice di freschezza. Se poi vuoi mantenere le ciliegie per qualche giorno è bene riporle in frigo ben sistemate in un vassoio e ricoperte con carta argentata”.
Fausto chiarisce che la sua produzione si aggira sui 60-70 q.li e che, pertanto, è in grado di smaltirla al banco del mercato di Cuneo o tramite il canale commerciale breve dei piccoli negozi dell’interland cuneese.

ANNATA GENEROSA
Venendo al commento sull’annata cerasicola, rileva che il 2014 si caratterizza per una produzione abbondante, che sui nostri mercati affluiscono ciliegie italiane, in particolare del Veronese e della Romagna ma anche moltissime da paesi europei ed extra e sono questi ultimi, in particolare, a condizionare i prezzi.
“Nel 2013 – sottolinea Fausto – pur con una minor quantità, si sono realizzati prezzi migliori. Teniamo presente che i costi di produzione incidono per il 40 per cento: ci sono le spese per le reti, i costi per l’irrigazione, le tecniche di coltivazione e, soprattutto, per i laboriosi interventi di potatura e gli onerosi costi di raccolta. La concorrenza estera è forte ed è paradossale che talvolta il consumatore acquisti ciliegie che provengono da lontani Paesi, un prodotto che viene staccato acerbo o insufficientemente maturo solo per poter arrivare prima del prodotto locale o per poter resistere più facilmente a lunghi trasporti”.

FRUTTO SALUTARE
“Quest’anno – conferma Fausto – le ciliegie sono belle, grosse e molto buone: sono una festa non solo per occhi e palato ma per l’intero organismo in quanto sono ricche di proprietà benefiche per la salute ed il benessere dell’organismo essendo ricche di vitamina C e A e contengono acido folico, calcio, potassio, magnesio, fosforo. Sono senza dubbio uno dei frutti di stagione più gustosi a cui non sanno dire di no neppure i bambini che di solito non vogliono proprio sentir parlare di frutta”.
Ed allora sarà un piacere apprezzarle, fresche di raccolta, al banco mercatale di Fausto.

Gianfranco Falco