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Latte, pro e contro i disincentivi europei


Calmierare la produzione di latte dopo la fine delle quote e risollevare il mercato. E’ l’obiettivo dell’Unione Europea che sta studiando misure per contenere l’incremento che si continua a registrare nelle stalle comunitarie. Un fenomeno particolarmente rilevante in nazioni come Olanda e Irlanda, dove il tasso di crescita arriva fino al 30 per cento rispetto al 5-7 per cento italiano.

Una delle ipotesi è quella di concedere un aiuto ai produttori di latte che diminuiscono la produzione, ma il problema è come assegnarlo, proprio a causa del divario tra un Paese e l’altro. Su questo versante la soluzione italiana è quella di assegnare un aiuto al produttore (che dovrebbe aggirarsi sui 15/20 euro a quintale) proporzionale alla percentuale di riduzione della quantità di latte

Se è importante fornire un segnale che possa contribuire a calmierare la produzione, va sottolineato che un provvedimento di questo tipo non potrà comunque essere sufficiente a raggiungere l’obiettivo di ridurre la quantità di latte a livello Ue, poiché sarebbe volontario. Il rischio è, infatti, che si diminuisca la produzione da una parte e che aumenti dall’altra, senza produrre tangibili benefici perché il sistema non è facilmente controllabile.

A livello nazionale va ricordato che il Governo si è già mosso, con lo stanziamento di 10 milioni di euro per supportare i produttori che abbiano scelto di attuare misure di programmazione produttiva, più altri 10 milioni destinati all’acquisto di latte crudo da trasformare in UHT e distribuire ai più bisognosi.

(Fonte: Coldiretti)