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Latte, perchè l’etichetta è ormai indispensabile


In Italia si producono circa 110 milioni di quintali di latte e si importano circa 86 milioni di quintali di latte equivalente (fra latte liquido, panna, cagliate, polveri, formaggi, yogurt e altro). La filiera del latte rappresenta 180 mila posti di lavoro, ma anche una ricchezza economica di 28 miliardi di euro, pari al 10% del valore prodotto dall’agroalimentare italiano.
Il 50% del latte prodotto in Italia viene trasformato in formaggi dop, mentre per confezionare il latte sterile ed i formaggi non a denominazione si usa il latte in gran parte importato da Germania, Francia, Austria, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e Olanda. L’industria tiene “sotto pressione” i produttori italiani, pagando il loro latte meno di quanti costi produrlo, potendo approvvigionarsi ove costa meno, magari a scapito della qualità, senza essere obbligata ad indicarne l’origine.
L’obbligo dell’indicazione in etichetta dell’origine del latte non è la soluzione taumaturgica di tutti i problemi del comparto, ma in assenza di informazioni sulla provenienza del latte i consumatori, oltre a non disporre di un elemento di scelta determinante, non possono neppure decidere di sostenere le realtà produttive nazionali e con esse il lavoro e l’economia del nostro Paese.
La Commissione UE ha però finora detto di no alle etichette di origine per latte e prodotti lattiero caseari.
La partita delle etichette va giocata in Europa. L’etichettatura degli alimenti è infatti materia di esclusiva competenza comunitaria. La Direttiva 2000/13/CE precisa che le norme sull’etichettatura devono essere “armonizzate a livello dell’Unione europea …. per eliminare ogni ostacolo alla libera circolazione dei prodotti alimentari e le disparità nelle condizioni di concorrenza”. Una normativa nazionale non potrebbe che essere bocciata dalla Ue, come è avvenuto per legge nazionale 3 febbraio 2011, n. 4 recante “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari”.
L’Europa in questi ultimi anni ha fatto passi in avanti nella giusta direzione, ma non è ancora riuscita a completare l’opera per le pressioni di alcune lobby che si oppongono ad una maggior trasparenza in etichetta. E’ necessario che il nostro Governo faccia sentire in sede Ue la propria voce con maggior forza. L’obbligo dell’indicazione d’origine del latte e degli altri prodotti é una necessità ormai improrogabile.

Lodovico Actis Perinetto, presidente Cia Piemonte